ambiente

Pericolo esondazioni Dragaggio del Solofrana

CASTEL SAN GIORGIO. Si è ancora in piena estate, ma inizia a serpeggiare il timore delle prime piogge di settembre-ottobre. La cittadinanza sangiorgese ricorda ancora l’esondazione violenta dell’otto...

CASTEL SAN GIORGIO. Si è ancora in piena estate, ma inizia a serpeggiare il timore delle prime piogge di settembre-ottobre.

La cittadinanza sangiorgese ricorda ancora l’esondazione violenta dell’ottobre 2015, quando gli argini del Solofrana si ruppero e l’acqua inquinata del fiume si riversò nei campi, arrecando anche danni alle case. Per questo motivo, il commissario prefettizio Roberto Amantea sta già tentando di predisporre dei sopralluoghi. «Per il Solofrana c’è il problema delle esondazioni. Dobbiamo fare alcune verifiche per capire quali sono i punti più critici, che potrebbero darci ancora noie e minacciare la cittadinanza», dice Amantea.

«Partiremo dall’analisi dell’esondazione del 2015. Il punto è che se non parte il famoso Grande Progetto Sarno, tutto rimarrà fermo. Quel progetto dovrebbe riqualificare l’intero bacino idrografico». Amantea è sicuro che se i lavori per il Sarno non cominceranno, potrebbero sorgere ulteriori problemi.

«Anche se non ci saranno le vasche – spiega – le soluzioni tecniche sono diverse. Scegliamone una, ma rimanere fermi significa avere sempre gravi criticità quando piove. I muri di contenimento sono vecchi». Il commissario prefettizio, tra fine mese e inizio settembre, predisporrà per l’occasione una serie di sopralluoghi congiunti, allo scopo di vedere e valutare i punti deboli degli argini.

«Dobbiamo essere più sicuri, anche in qualità di protezione civile locale», dice.

Inoltre, dopo ferragosto partirà anche un progetto inerente la pulizia delle caditoie territoriali. «Se abbiamo canali puliti avremo problemi in meno. Una manutenzione ordinaria va fatta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA