Capaccio Paestum

Percorso non vedenti ko: «Via al sistema integrato» 

Per Zuchtriegel occorrono infrastrutture per rendere i Templi accessibili a tutti. D’accordo il sindaco Palumbo: «Pronti a collaborare su parcheggi e viabilità»

CAPACCIO PAESTUM. «Il percorso per disabili visivi deve essere riqualificato, ma è necessario creare un sistema integrato per consentire a tutti l’accessibilità al patrimonio archeologico». A sostenerlo è il direttore del Parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel.
Il percorso per non vedenti fu realizzato alcuni anni fa e comprendeva anche dei pannelli in braille, risultati poi inutilizzabili, che la Soprintendenza decise di non installare. Fu anche realizzata una pianta digitale quando intorno a parte del tempio di Nettuno era allestita l’impalcatura. Risultato? Nel pannello tattile è stata riportata solo metà del tempio. E questa non sarebbe la sola anomalia. «Sono materiali – afferma Zuchtriegel – non utilizzabili vogliamo andare avanti, abbiamo avviato un percorso con Inmaci (Istituto nazionale per la mobilità autonoma di ciechi e ipovedenti), ho conosciuto il presidente Giulio Nardone a Roma: con la sua collaboratrice, l’architetto Cuomo, responsabile per la Campania, hanno effettuato un sopralluogo. L’idea è realizzare un modello tattile del Tempio di Nettuno in scala ed altri elementi architettonici, per i vedenti. I modelli tattici però non valgono nulla se non c’è accessibilità. Le persone disabili devono riuscire ad arrivare dai parcheggi e dalla stazione al Parco, occorre un sistema integrato. Ci sono carenze che vanno sanate. È un diritto di tutti usufruire del patrimonio archeologico. Stiamo lavorando su questo, abbiamo anche in mente di chiedere l’aiuto dei privati». E sul percorso per non vedenti conclude: «Non siamo responsabili: via Magna Graecia è comunale, anche via Porta Sirena dovrebbe essere adeguata. La strada è pubblica e un’eventuale riqualificazione spetta al Comune che, sono sicuro, è d’accordo con noi».
Piena collaborazione dal sindaco Franco Palumbo che, sul percorso per disabili visivi disastrato, afferma: «È uno degli esempi su quanto ereditato. Forse in passato i soldi servivano per altro. Ci sono già dei progetti finalizzati alla manutenzione del patrimonio viario, completamente abbandonato, e non solo. Per l’area archeologica il nostro intento è di renderla una bomboniera. Andremo a rivedere, insieme col direttore Zuchtriegel tutto, dalla fruibilità ai parcheggi, senza dimenticare l’organizzazione degli spettacoli. Paestum non può essere trattata in questo modo, sono tante le cose da rimettere a posto. Mi viene in mente anche la vicenda di Villa Salati, riteniamo sia stato un delitto non acquisirla a patrimonio comunale. Inoltre, non possiamo tollerare più locali che violentano la sacralità dell’area archeologica».
Angela Sabetta
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