Percolato al Castelluccio, via alla rimozione 

Ottocento tonnellate saranno portate via da un’azienda salernitana mentre si attende l’intervento regionale per la bonifica

Ci sono ottocento tonnellate di percolato nel sito di stoccaggio in località Castelluccio. Palazzo di Città avvia la rimozione affidandosi ai tecnici d’un’azienda salernitana. E con l’installazione d’un cancello l’area tecnica comunale dà una risposta alle numerose segnalazioni fotografiche dei battipagliesi e tiene i capi di bestiame e i cittadini lontano dall’immondezzaio, ma s’attende ancora una risposta da Palazzo Santa Lucia per rimuovere il pattume da un sito provvisorio che attende la bonifica da diciassette anni.
Saranno gli uomini della “Moscariello srl” di Salerno a prelevare 800 tonnellate di percolato dall’area di Castelluccio: ingenti quantitativi che si sono depositati nei pozzi a seguito della putrescenza dei rifiuti che si sono accumulati negli anni all’interno della riserva. Quindicimila metri quadrati di terreno invasi dal percolato. Su disposizione di Cecilia Francese e dell’assessore all’ambiente, Stefania Vecchio, il dirigente tecnico comunale Pasquale Angione aveva redatto una determina a contrarre, chiamando a raccolta dieci aziende della zona e richiedendo un preventivo per l’affidamento del servizio di prelievo e di smaltimento del percolato: hanno battuto un colpo soltanto la Moscariello e la battipagliese Espurgo, e la prima s’occuperà di portar via il percolato.
A Palazzo di Città l’operazione costerà poco meno di 42mila euro. E ci vorranno 2.600 euro per indurre i mandriani a desistere dalla malsana pastura a ridosso del sito di stoccaggio, frequentemente segnalata ai vertici di Palazzo da cittadini allarmati e muniti di fotocamera: su ordine di Angione, i tecnici di Alba, la società in house del Comune, s’occuperanno di fornire e installare un cancello di ferro. D’altronde, a ridosso del sito, c’è addirittura un recinto per le terapie e la marcatura delle mucche, e l’inferriata è rotta.
Ad ogni modo Battipaglia attende una risposta dai vertici di Palazzo Santa Lucia e da Invitalia, l’agenzia nazionale del ministero dell’economia, sull’elargizione di fondi per la rimozione del pattume dal sito di stoccaggio di “Castelluccio” e dall’immondezzaio di località “Buccoli”. La Vecchio sta seguendo la vicenda insieme ad Angela Costantino, responsabile comunale dell’ufficio ambiente.
I progetti redatti dai dipendenti sono al vaglio dei funzionari: la Francese mira ai soldi del Patto per lo Sviluppo della Campania, stipulato tra i vertici di Invitalia e la Regione. Battipaglia rientra nel novero dei tredici comuni ammessi alla fase di valutazione, e ha consegnato la documentazione il 13 novembre del 2017. Ci sono 17 milioni di euro per liberare quindici siti provvisori campani da tonnellate di rifiuti, e i comuni ammessi sono tredici. Il sito di Castelluccio va liberato dai rifiuti e bonificato prima che il Comune lo restituisca ai privati, che ne sono ancora i legittimi proprietari: dal Patto per lo Sviluppo, Battipaglia può ottenere poco più d’un milione per portar via il rifiuto dalla riserva. Per il ripristino dello stato dei luoghi, invece, ci vogliono altri 10 milioni di euro. L’immondezzaio figura pure nel Censimento dei siti potenzialmente contaminati: ci sono idrocarburi e soprattutto pcb, i policlorobifeni che in qualche caso sono tossici quasi al pari della diossina.
Carmine Landi
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