Per qualità della vita Salerno perde posizioni

L’effetto recessione si è fatto sentire ancora di più rispetto allo scorso anno La provincia al 97esimo posto in classifica. Disoccupazione al 13 per cento

SALERNO. La provincia di Salerno, intesa come territorio, continua a perdere posizioni nella classifica annuale sulla qualità della vita stilata dal quotidiano economico “Il sole 24 Ore”. Quest’anno figura al 97mo posto su 107, mentre l’anno precedente occupava la 95ma posizione. Peggio, in Campania, hanno fatto solo la provincia di Caserta (98ma) e quella di Napoli che è addirittura penultima.

Come è noto, la classifica generale viene stilata tenendo conto di specifiche classifiche di tappa su sei tematiche: tenore di vita; affari e lavoro; servizi, ambiente e salute; popolazione; ordine pubblico; tempo libero.

Tenore di vita. In questo indicatore la provincia di Salerno ha conseguito il risultato peggiore: 106ma posizione su 107 (ultima è Napoli). Il Pil pro capite è di 15,651 euro (a fronte dei 33.331 di Milano), un valore quasi identico a quello dei depositi per abitante (13.520 euro di risparmi, mentre la media nazionale è di 21.838). Molto basso l’importo medio mensile delle pensioni (587 euro, contro i 729 della media nazionale). Un parametro che misura il tenore di vita è anche la spesa pro capite per veicoli, elettrodomestici, mobili e pc: in provincia di Salerno nel 2011 il valore è stato di 625 euro, a fronte di una media nazionale di mille. L’inflazione è stata leggermente inferiore a quella nazionale, mentre il costo di una casa semicentrale resta tra i più alti d’Italia (2.950 euro al metro quadro), in pratica circa 800 euro in più del valore medio nazionale.

Affari e lavoro. Va meglio per quanto riguarda lo spirtito di iniziativa (10,95 imprese registrate ogni 100 abitanti); un po’ meno nella propensione ad investire (il valore nel rapporto tra impieghi e depositi è 0,98 contro l’1,42 di media nazionale). Alta l’incidenza delle cosiddette “sofferenze” sui prestiti, che nel 2011 si è attestata al 9,50 per cento; la quota delle esportazioni sul Pil è stata del 10,93 (la metà del valore nazionale); mentre il tasso di disoccupazione resta tra i più alti d’Italia (13,23). L’unico dato postivo è dato dal numero degli imprenditori under 30, che sono 52,3 ogni mille abitanti della stessa età.

Servizi, ambiente e salute. La provincia di Salerno è messa bene (41ma posizione) per il clima; non male in materia di ecologia (62ma); maluccio per il tasso di emigrazione sanitaria (72ma); decisamente male per gli asili nido (99ma) e, come di consueto, sempre tra le ultime (101ma) per l’efficienza della giustizia.

Ordine pubblico. Non brilla per tranquillità, ma non è neppure una provincia insicura. Sessantaseiesima posizione in materia di scippi, rapine e borseggi; ma 92ma per quanto riguarda i furti d’auto (201 ogni 100mila abitanti, contro gli 801 di Catania, i 528 di Napoli, i 494 di Roma e i 340 di Milano). Nel 2011 sono stati denunciati solo 176 furti in appartamento ogni 100mila abitanti, dato che la colloca 18ma. Molto male in tema di estorsioni (102ma posizione) e di truffe e frodi (95ma).

Tempo libero. Posizione da metà classifica per numero di librerie (7,49 ogni 100mila abitanti), ma in provincia di Salerno si svolgono pochi spettacoli (3.909 ogni 100mila abitanti) e pure l’indice di creatività ha un valore basso. Va decisamente meglio per numero di ristoranti e bar (34ma posizione ) e per numero di turisti (6,64 per abitante e 35ma posizione). Solo 79 posto per indice di sportività.

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