Per Palazzo del Principe disposta una ispezione

Mercato San Severino: la Soprintendenza vuol fare chiarezza sui lavori in corso La questione è stata sollevata da una denuncia dell’architetto Petraccaro

MERCATO SAN SEVERINO. Un’ispezione della Soprintendenza per accertare la liceità o meno degli interventi in corso nel quattrocentesco Palazzo del principe a Mercato San Severino.

L’ha chiesta l’architetto Carmine Petraccaro, preoccupato per le “opere distruttive in corso” nell’immobile storico, che rischiano di snaturare irrimediabilmente, a detta del professionista, lo status quo dei luoghi.

Il grido di allarme lanciato da Petraccaro, a mezzo di un esposto denuncia, sembra aver centrato l’effetto sperato, in quanto i funzionari della Soprintendenza sarebbero pronti ad intervenire per verificare la legittimità delle operazioni in corso. «Il palazzo – evidenzia Petraccaro ricostruendone la storia - viene chiamato così perché venne fatto costruire dalla famiglia dei San Severino quando fu istituito il mercato nella valle. Tuttavia è evidente come il principe non lo abbia mai occupato, ma l’immobile veniva utilizzato dal responsabile del mercato». A preoccupare l’architetto è il restauro che si sta portando a termine, che avrebbe decisamente trasformato non solo l’architettura originaria ma distrutto pure affreschi di gran pregio.

«“Con gli interventi distruttivi – evidenzia Petraccaro - all’androne e alla corte è stato rimosso l'intonaco affrescato delle pareti e della stessa volta, unico esempio sopravvissuto del ’400».

E questi sarebbero solo gli alcuni esempi di un restyling del Palazzo che «già dalla metà degli anni ’80 – aggiunge l’architetto - è stato oggetto di interventi disastrosi nella totale indifferenza delle amministrazioni e degli enti responsabili». Perché quest’ultima “bruttura”, a detta del professionista, sarebbe solo l’ultima, in ordine di tempo, di una lunga serie che, da più di trent’anni, si stanno perpetrando sull’immobile.

«Sono stati sostituiti i solai in legno con opere invasive in cemento armato – precisa Petraccaro - oltre ad essere stati abbassati gli stessi per il recupero del piano sottotetto, attualmente destinato ad abitazione».

Ancora il professore: «Sono state, inoltre, demolite le volte e rimossi gli intonaci affrescati, facendo diventare una struttura di grande pregio storico e artistico una squallida villa di campagna, dove addirittura sono state verniciate le cornici sagomate di finestre e balconi in piperno del ’400 con smalto grigio».

Gaetano de Stefano

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