Per le liste d’attesa poca trasparenza e nessuna pubblicità

Non tutti gli interventi chirurgici vengono registrati al Cup Il Tribunale del malato: «Una commissione di controllo»

SALERNO. «Liste d’attesa lunghe e poco trasparenti al Ruggi»: la denuncia è del Tribunale dei diritti del malato che sette mesi fa chiese una commissione paritetica composta dall'azienda,da rappresentanti del Tribunale e di altre associazioni, «per controllare i tempi di attesa in maniera trasparente». A quel tempo l’indagine sul reparto di Neurochirurgia su presunte mazzette per aggirare le liste d’attesa, non era neanche nell’aria. Ma ora che il caso è scoppiato si torna a parlare con insistenza del modo in cui vengono gestite le liste d’attesa dei pazienti e di come vengono prese le prenotazioni. Un sistema ancora molto farraginoso e poco trasparente. Ed è chiaro che se le maglie sono larghe e c’è qualche falla nel sistema, è più facile che possano verificarsi delle irregolarità. Il primo punto è che non tutte le prenotazioni passano per il Cup, il Centro unico di prenotazione. Il sito web del Ruggi spiega in maniera esaustiva dove e come poter prenotare tramite il Cup, visite specialistiche esami e ricoveri, e come pagare il ticket. Ma nonostante le indicazioni del sito web siano chiare, soprattutto per gli interventi chirurgici non esiste una lista d’attesa completa e spesso i reparti si regolano in totale autonomia. Stesso discorso per gli interventi in intra-moenia quelli in cui il paziente decide di essere visitato o operato da un medico in regime privatistico e versando una quota all’azienda.

«Per quanto riguarda le prenotazioni per le visite in regime di intramoenia - spiega Margaret Cittadino della Cgil Fp - queste non passano per il Cup: noi abbiano chiesto più volte che ciò non avvenga più. In questo modo non si ha un controllo delle prestazioni che vengono effettuate, controllo che sarebbe invece necessario. Ad esempio si potrebbero spostare le autorizzazioni verso medici che hanno maggiori richieste. Inoltre il Cup deve rientrare sotto la direzione sanitaria e di presidio dell’azienda e diventare realmente un triage telefonico per dare risposte ai pazienti».

C’è poi il capitolo della trasparenza. Nella sezione “amministrazione trasparente” del sito web c'è una parte specifica dedicata alle liste d'attesa (nel capitolo “servizi erogati”). Non si parla però dei tempi di attesa degli interventi chirurgici. C’è solo un riferimento alle visite ambulatoriali ma in barba ai regolamenti e alla normativa sulla trasparenza, non vengono indicati le attese per una visita. C’è solo un bilancio delle prestazioni erogate nel primo semestre del 2014. Infine le prestazioni in intra-moenia: nessuna pubblicità delle liste per interventi in tale regime. Il sito ufficiale dell'azienda invita soltanto a rivolgersi all'ufficio economato-libera attività professionale dove è possibile ricevere informazioni. «Ribadiamo la nostra richiesta di trasparenza sulle liste d’attesa - dice Maria Grazioso responsabile del Tribunale del malato- Il sistema è ancora frammentario, un settore non parla con l’altro».

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