DIGITALE TERRESTRE

Per le emittenti localinon c'è rischio camorra

Gli editori salernitani escludono il pericolo di infiltrazioni e sono più preoccupati dalla farraginosità del sistema

Rischio infiltrazioni malavitose sulla comunicazione. L’allarme lanciato martedì scorso a Salerno dal presidente del Co.Re.Com, Gianni Festa e dal suo vice, Enzo Todaro, lascia basiti gli editori televisivi locali, preoccupati più dalla farraginosità del nuovo sistema che dal rischio, reale, di arrivo della camorra.
«Non ero presente all’incontro - spiega l’editore di Telecolore, Antonio De Simone - ma ritengo che come esiste un organismo di controllo, ad esempio, sugli appalti pubblici, così ci sarà un organismo che vigilerà sulle televisioni» . De Simone, impegnato, proprio sull’argomento, al forum romano sul digitale terrestre, ritiene che sia «di vitale importanza per gli editori, partecipare al tavolo di concertazione per capire come il Governo si muoverà sul piano frequenze?». Il rischio, paventato dal presidente Festa potrebbe riguardare gli investimenti che l’arrivo del digitale comporterà. Ogni televisione locale, nel passaggio, si ritroverà a gestire più canali e questo significa più soldi da investire. Il surplus di canali potrebbe essere venduto o dato in gestione dall’editore titolare a terzi. Proprio in questa fase, chi ha interesse a "ripulire" contante, potrebbe approfittarne con il rischio di interferire nella comunicazione.
«Un allarme non condivisibile - sentenzia Raffaele Budetti, editore di LiraTv - La camorra nella televisione c’è da anni non attenderà l’arrivo del digitale». E sulla stessa scia anche Giovanni Pepe, editore di Tele Nuova Pagani, che aggiunge: «Piuttosto bisogna intervenire sulla legge regionale, perché quella attuale è sbagliata». Intervenire sulla legge significa «guardare al prodotto e non al bilancio - spiega Pepe - E’ chiaro che tra televendite e hard i fatturati crescono a dismisura tagliando fuori chi invece cerca di fare un prodotto di qualità».
«Se ci sarà mai rischio di infiltrazioni camorristiche, ritengo che non riguarderanno Salerno - commenta Remo Lambiase, editore di Tv Oggi - Sotto questo punto di vista la nostra città è un’isola felice. Forse - aggiunge - saranno problemi che riguarderanno Napoli piuttosto che Caserta». Per gli editori locali la vera partita sarà la qualità. Sarà questa che offrirà loro il riposizionamento sul mercato pubblicitario. «I telespettatori ti sceglieranno per i contenuti - spiega Budetti - sarà lì che dobbiamo farci trovare pronti». E sull’allarme del presidente del Co.Re.Com si registra anche l’intervento del consigliere regionale Francesco Manzi (IdV). Un allarme, spiega che «non puo’ e non deve rimanere una mera se pur apprezzabile esternazione, ma deve produrre atti concreti. Già la Procura di Salerno aveva denunciato la capillare infiltrazione nel tessuto sociale e produttivo del salernitano della malavita organizzata, senza che il Governo nazionale, impegnato in sterili declamazioni sul "diritto alla sicurezza" abbia prodotto interventi concreti. Il sistema giudiziario così come la logistica delle forze dell’ordine presentano gravissime insufficienze, causate dai tagli del Governo, mentre mancano persino i fondi per garantire gli espropri e la gestione dei beni confiscati».