Per la vicepresidenza in pole Carmelo Stanziola

Si dovrebbe seguire il criterio del consigliere che ha ottenuto il maggior consenso E al Comune capoluogo si scopre che i “franchi tiratori” hanno votato Celano

Dopo aver festeggiato la vittoria, il centrosinistra comincia già a mettersi al lavoro per organizzare la macchina amministrativa. Il primo impegno per il neo presidente Giuseppe Canfora sarà decidere se nominare o meno un vicepresidente e quali e quante deleghe assegnare ai vari consiglieri eletti. La legge, infatti, non dice nulla in merito, lasciando al capo di Palazzo Sant’Agostino la possibilità di scegliere liberamente.

Nel caso in cui Canfora decidesse di nominare un vicepresidente, cosa molto probabile, la linea che si potrebbe seguire sarebbe quella del consenso ottenuto. In questo senso, andrebbe a ricoprire il ruolo, il consigliere che ha raccolto un maggior numero di voti, ovvero il sindaco di Centola Carmelo Stanziola. In questo momento sarebbe lui la persona in pole position. In ogni caso, fanno sapere dal Partito Democratico, per l’eventuale scelta si seguirà un criterio oggettivo, proprio come accaduto per la designazione di Giuseppe Canfora quando si è deciso di indicare il sindaco del comune più popoloso tra quelli retti dal centrosinistra. Per l’assegnazione delle deleghe, invece, i tempi si prospettano decisamente più lunghi.

Intanto, però, mentre si festeggia continua a tenere bando il caso del Comune di Salerno dove alcuni consiglieri della maggioranza non hanno rispettato l’accordo di votare centrosinistra. Ben tre secondo i calcoli quelli che hanno votato per Giovanni Romano di questi due hanno anche indicato un candidato consigliere del centrodestra. Nello specifico sembra che a beneficiare di questo dissenso interno sia stato Roberto Celano che infatti ha totalizzato nella fascia F (quella del Comune di Salerno) ben tre voti, come si evince dai verbali.

Per il resto i voti dei consiglieri del Comune capoluogo si sono così distribuiti: un voto all’Udc per Giovanni Guzzo, due voti a Fratelli d’Italia per Costabile Spinelli, due voti per Forza Italia uno a Mario Freda e uno a Roberto Voza, un voto per Raffaele Adinolfi di “Provincia moderata e riformista”. Poi ci sono i voti del Pd: otto sono andati a Giovanni Coscia, nove a Nino Savastano, due a Carmelo Stanziola, uno rispettivamente a Giorgio Marchese, Antonio Rescigno, Gerardo Malpede e Massimo Torre. E poi ci sono i tre voti di Roberto Celano per Ncd. Davanti all’evidenza delle cifre, in molti ieri al Comune erano visibilmente amareggiati per quanto accaduto. Ci si domanda il perchè di una tale scelta. Una forma di dissenso nei confronti dell’azione dell’Amministrazione o motivi ben più banali quali un possibile passaggio nelle fila del centrodestra? La speranza è che i diretti interessati si facciano presto avanti per palesare la loro scelta, non c’è infatti nessuna intenzione di dare vita ad una “caccia alle streghe”. Ma che qualcuno possa spontaneamente ammettere di aver disatteso gli ordini di scuderia sembra molto difficile.

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