ROCCAPIEMONTE 

Per la morte di Buono tre a rischio processo

ROCCAPIEMONTE. Tre ragazzi sono sotto accusa per la morte di Antonio Buono, trentaquattrenne trovato morto a settembre del 2013 lungo Corso Claudio a Roccapiemonte: Antonio Bove, 36 anni, e Nunzio...

ROCCAPIEMONTE. Tre ragazzi sono sotto accusa per la morte di Antonio Buono, trentaquattrenne trovato morto a settembre del 2013 lungo Corso Claudio a Roccapiemonte: Antonio Bove, 36 anni, e Nunzio Cianciaruso, 43, entrambi di Castel San Giorgio, e Giuseppe Salvato, 38, di Roccapiemonte, sono stati raggiunti dalla richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio in concorso.
Inizialmente l’episodio fu collegato a un incidente stradale, poi però la procura nocerina ha ricostruito un litigio avvenuto per futili motivi, con Buono colpito al volto con pugni e schiaffi, poi trasportato in auto in stato confusionale e abbandonato in strada, dove la sua agonia terminò con il decesso. Bove, Cianciaruso e Salvato, sempre indagati a piede libero, sono stati individuati attraverso le immagini di videosorveglianza: nel corso dell’interrogatorio in procura si avvalsero della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Buono, operaio disoccupato e con piccoli precedenti penali, incontrò una delle tre persone ora accusate e scoppiò subito un litigio violento. Il pestaggio avvenne solo in un secondo momento, poi Buono, oramai ridotto in stato inoffensivo, fu trasportato in auto e abbandonato lungo la strada, gettato dalla vettura come un sacco. Al netto delle incertezze su quanto accaduto, le riprese sono state lo snodo nell’indagine che ha capovolto la prima fase del lavoro della procura, scoprendo una vicenda criminale dietro quello che inizialmente sembrava un incidente stradale. Il cadavere di Buono a un primo esame non presentava ferite d’arma da fuoco, ma solo un taglio alla testa, e dunque sulle prime quel decesso sembrò il risultato di incidente stradale, magari un investimento da parte di un automobilista poi fuggito senza prestare soccorso. L’allarme fu dato da alcuni automobilisti poi sentiti dai carabinieri della stazione locale.
L’inchiesta attuale, approdata ora alla fase dell’udienza preliminare, riguarda i tre giovani con l’accusa di omicidio volontario in concorso, individuati da una lunga fase di approfondimento investigativo, a quattro anni di distanza dai fatti culminati in una richiesta di carcere rigettata dal giudice e poi dal Riesame dopo l’appello cautelare presentato dal pm.
Al centro del lavoro del pubblico ministero della procura nocerina, Ernesto Caggiano, titolare del fascicolo, c’era la sequenza di immagini acquisite dalle telecamere presenti in zona, con il primo litigio fino ai colpi subiti da Buono da parte di tre soggetti. Le botte arrivarono lontano dal luogo del ritrovamento, secondo gli atti raccolti, con il successivo trasporto in altro luogo: forse Buono era ancora vivo dopo il pestaggio.
Alfonso T. Guerritore
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