camera di commercio

Per il vice di Prete l'accordo è ancora lontano

Stasera un nuovo incontro per tentare di trovare un’intesa tra le diverse categorie dell'ente

SALERNO. Invita i presidenti dei comparti a incontrarsi prima della prossima seduta del Consiglio della Camera di commercio. Perché il conto alla rovescia è oramai agli sgoccioli e ancora non si è trovato un accordo su chi sarà il vice del presidente Andrea Prete. Perciò Mauro Maccauro, presidente di Confindustria Salerno e consigliere camerale, veste i panni del mediatore, come già fatto in altre occasioni, e chiama tutti a raccolta.

La convocazione è partita a inizio settimana ed è un invito, piuttosto esplicito, ai presidenti dei comparti agricoltura, artigianato, commercio e industria, a trovare un’intesa prima dell’assemblea. «Come per il passato attraverso un nostro preliminare confronto – scrive Maccauro – sarebbe auspicabile arrivare a una proposta da sottoporre alle altre organizzazioni e istituzioni componenti del Consiglio camerale. Vi invito, pertanto, a incontrarci (stasera, ndr) nella sede di Confindustria Salerno. In considerazione dell’importanza della riunione, in caso di vostra impossibilità a partecipare, vi prego di garantire la presenza dell’Associazione attraverso un vostro delegato».

Questa sera la riunione. L’obiettivo è quello di giungere all’assemblea del prossimo 27 ottobre con le idee ben chiare. E, soprattutto, senza che si porti avanti una guerra sotterranea che, alla resa dei conti, non avrebbe né vinti e né vincitori. Perché le parole d’ordine del nuovo corso della Camera di commercio: unità e trasparenza. L’ha ricordato Prete nel momento in cui è stato riconfermato presidente. E l’ha ribadito, con concetti ancora più chiari ed espliciti, anche il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha partecipato all’insediamento e ha chiesto agli imprenditori di lasciare da parte “provincialismi e piccole clientele”.

Non c’è ancora l’accordo. Per il momento, tuttavia, il patto di non belligeranza tra le categorie sembra essere in alto mare. Ognuno mantiene ferme le proprie posizioni, sicuro e convinto che le sue argomentazioni, per ottenere, senza colpo ferire, la seconda poltrona dell’Ente camerale, siano le più convincenti. I commercianti (rappresentanti da Mario Arciuolo, Rosa Ardovino, Pasquale Giglio, Giacomo La Marca, Sabatino Senatore, Aldo Trezza, Giuseppe Venturino e Maria Voccia De Felice) rivendicano l’incarico per loro, nel segno della continuità, in quanto il vice di Prete, durante il traghettamento dell’Ente dopo le dimissioni di Guido Arzano, è stato proprio un commerciante (Mariano Lazzarini). E, pertanto, in ossequio a questa equazione, hanno candidato Senatore.

In calo le quotazioni di Senatore. Ma le azioni di quest’ultimo sono in netto calo, anche per via delle vicende che hanno portato, in questi ultimi giorni, allo scontro tra Camera di commercio, Comune e Provincia contro la Fondazione Carisal. Un conflitto nato per via dello sgarbo istituzionale di non aver avuto la “cortesia” di rendere partecipi gli enti del ridimensionamento numerico dei propri rappresentanti all’interno del Consiglio d’indirizzo. Senatore, difatti, è anche consigliere d’amministrazione della Fondazione e non avrebbe avvertito del “golpe” in corso. Proprio per questo motivo i commercianti potrebbero essere tagliati fuori dalla corsa, anche se ci sarà bisogno di un intervento di diplomazia, per non provocare strappi difficilmente ricucibili.

Le aspirazioni di artigiani e agricoltori. Salgono, pertanto, qualora si dovesse mantenere questa posizione, le quotazioni per gli artigiani (Gianfranco Ferrigno, Demetrio Cuzzola e Sergio Casola), anche in vista di un “risarcimento” per il 2015, quando fecero retromarcia, rinunciando alla presidenza dell’Ente, proprio in favore di Prete. In questo caso uno dei maggiori indiziati è proprio Casola, presidente provinciale della Cna. Ma non è affatto detto che tra i due litiganti a godere sia ancora una volta il terzo. Perché alla fine potrebbe pure essere trovata una soluzione che accontenti tutti, senza urtare la suscettibilità di nessuno. Dal cilindro, infatti, potrebbe spuntare un nome a sorpresa e in questo caso tutti gli indizi portano a ritenere che ad avvantaggiarsi delle incomprensioni che stanno caratterizzando questa fase possano essere i coltivatori. D’altronde il comparto dell’agricoltura, in questo determinato momento storico, è una categoria molto forte, probabilmente uno dei polmoni economici dell’intera provincia. Agli agricoltori, rappresentati da Rosario Rago, Carmine Pecoraro e Vincenzo Tropiano, potrebbe essere pure essere riconosciuto il grande senso di responsabilità di non aver fatto commissariare l’Ente e di aver ritirato il ricorso presentato al Tar per un seggio conteso.