«Per il turn over intervenga la Consulta»

Gli Ordini dei medici scrivono a Caldoro: «Straordinari e Alpi stanno costando centinaia di milioni»

L’Ordine dei Medici di Salerno si è fatto promotore di un’iniziativa poi condivisa dai presidenti degli altri Ordini provinciali, chiedendo alla giunta regionale un ricorso alla Corte Costituzionale per il mancato sblocco del turn over del personale sanitario, che comporterebbe una lesione del diritto alla salute.

I presidenti degli Ordini delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno hanno inviato una lettera al presidente della Regione, Stefano Caldoro, sottolineando come il veto allo sblocco del turn over posto dal ministero dell’Economia sia iniquo e che si spendono centinaia di milioni in straordinari e alpi a causa della carenza di personale. «Gli Ordini dei medici e degli odontoiatri della Campania denunciano con particolare insistenza negli ultimi mesi insieme a tutte le Istituzioni, il gravissimo danno che il blocco del turn-over in Sanità arreca ai cittadini campani» scrivono i presidenti degli Ordini a Caldoro.

«Se questo dato di fatto - si legge nella nota - poteva essere non diremo accettato, ma capito, perché vi era il grave deficit dovuto a precedenti dissennate politiche, a pareggio di bilancio raggiunto non è ulteriormente tollerabile. Il veto posto dal ministero dell’Economia è iniquo se si pensa alle centinaia di milioni spesi per straordinari ed Alpi. Di fronte alla considerazione che con le stesse risorse si potrebbero assumere diverse migliaia di persone, che colmerebbe gran parte dei vuoti da Lei indicati in oltre diecimila unità, la risposta del ministero è che poi si dovrebbero versare anche i contributi, e l’Inps si troverebbe in difficoltà». «Data l’inutilità delle proteste e delle sollecitazioni rivolte al ministero dell’Economia, riteniamo – sottolineano i presidenti degli Ordini dei medici campani - che la giunta regionale della Campania debba prendere l’iniziativa di fare ricorso alla Corte Costituzionale, per la lesione di diritti fondamentali, come è quello della salute. Come già più volte accaduto, le sollecitazioni e le proteste non sono sufficienti a determinare un diverso orientamento da parte del Governo. Nessun vincolo può limitare l’azione diretta a tutelare i diritti del cittadino. Vi sono esempi in Italia (Regione Lombardia) o all’Estero (Germania alla corte di Karlsruhe) che possono costituire precedenti».

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