Sottopiazza della Concordia

Per il mercatino etnico c’è l’aut aut del Comune

Dopo la levata di scudi che l’altra mattina ha portato davanti a Palazzo di Città gli ambulanti delle comunità senegalesi e bengalesi a protestare contro lo “sfratto” estivo dal sottopiazza della...

Dopo la levata di scudi che l’altra mattina ha portato davanti a Palazzo di Città gli ambulanti delle comunità senegalesi e bengalesi a protestare contro lo “sfratto” estivo dal sottopiazza della Concordia del mercato etnico per consentire l’allestimento dell’Arena del Mare (oggi la firma del contratto con la società che si è aggiudicata la gara: la Exposara, ndr) , arriva l’aut aut di Palazzo di Città. In una nota l’amministrazione auspica «un ripensamento delle decisioni assunte in seno alle comunità interessate e la disponibilità a prendere seriamente in considerazione le ipotesi prospettate dall’amministrazione comunale».

Il braccio di ferro tra gli ambulanti e l’amministrazione era arrivato nelle stanze della Prefettura dove gli ambulanti hanno ribadito il loro no alle alternative proposte dal Comune, con la minaccia di bloccare gli eventi estivi programmati all’Arena del Mare. La preoccupazione degli ambulanti senegalesi e bengalesi, più che lasciare il sottopiazza per l’estate, è quella di perdere definitivamente la possibilità di vendere la loro merce in quella location. La preoccupazione è avallata da quella che i portavoce delle due comunità definiscono «strumentale polemica» in merito ad alcuni ambulanti abusivi che esercitano attività lungo i viali del Lungomare. Una attività, spiegavano qualche settimana fa, «che noi non possiamo tenere sotto controllo e che non riguarda noi regolari». Per l’estate, le alternative del Comune sono state due. La prima è l’utilizzo dell’area adiacente il Grand Hotel Salerno, che pulita, illuminata adeguatamente e con la disponibilità ad ipotizzare iniziative ed eventi, può rappresentare un polo attrattivo. L’altra, è l’area del lungomare Marconi, di fronte alla Caserma Angelucci. Ma entrambe sono state rifiutate.

Nel mentre, si registra anche la solidarietà dell’Anva (l’associazione degli ambulanti) per l’aggressione subita dal presidente provinciale, Aniello Ciro Pietrofesa. Una nota, che al grido di «Lagalità!», alza i toni del confronto spiegando che «negli ultimi anni il sottopiazza è diventato il mercato del falso» e che «i veri discriminati sono stati solo gli ambulanti italiani».

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