Sala Consilina 

Per il carcere c’è ancora speranza 

Tra un mese e mezzo la decisione del Dipartimento ministeriale

SALA CONSILINA. Bisognerà attendere ancora 45 giorni per sapere se il carcere di Sala Consilina riaprirà o se i cancelli resteranno chiusi per sempre. È questo quanto emerso a Roma dopo la prima seduta della conferenza dei servizi al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al termine della quale si deciderà se confermare o meno la chiusura della casa circondariale di Sala Consilina, disposta nel 2015 con un decreto ministeriale, poi annullato dal Consiglio di Stato per un vizio procedurale.
È stato un incontro interlocutorio, ora bisognerà attendere il 30 luglio per discutere sulle motivazioni alla base della richiesta di lasciare in vita il carcere fatta dall’Ordine degli avvocati di Lagonegro e dal Comune di Sala Consilina. «Abbiamo esposto – ha spiegato l’avvocato Gherardo Cappelli, presidente dell’Ordine Forense di Lagonegro – le nostre motivazioni e non abbiamo trovato un atteggiamento di chiusura, tant’è che ci incontreremo nuovamente il 30 luglio. A nostro sostegno è intervenuto anche il senatore 5 stelle, Franco Castiello, che ha fatto presente ai funzionari che il contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle prevede ora in fatto di politiche carcerarie un orientamento diverso».
Soddisfazione è stata espressa anche dall’avvocato Angelo Paladino, presidente della sezione valdianese dell’Unione giuristi cattolici italiani. «Ringrazio il sindaco di Sala Consilina per l’impegno, in uno con il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, e in particolare il senatore Castiello – ha dichiarato Paladino - con la sua presenza ha contribuito sensibilmente a correggere l’atteggiamento ministeriale, finora negativo. È necessario continuare nell’impegno in sede parlamentare e governativa. Ringrazio anche l’onorevole Marzia Ferraioli che su mia sollecitazione ha presentato un’interrogazione scritta alla Camera».
Erminio Cioffi
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