accoglienza degli immigrati 

Per i tecnici del Comune  inadeguati i locali di Ogliara

Il centro per minori immigrati non accompagnati non si farà in via Galdi, a Ogliara. Dopo le proteste dei residenti che si sono opposti fermamente alla realizzazione del centro anche i tecnici del...

Il centro per minori immigrati non accompagnati non si farà in via Galdi, a Ogliara. Dopo le proteste dei residenti che si sono opposti fermamente alla realizzazione del centro anche i tecnici del Comune hanno confermato l’incompatibilità di quegli spazi con i parametri fissati dal Ministero per ritenere idonee le strutture di accoglienza. I residenti della zona, dopo essere stati ricevuti in delegazione dal sindaco, Vincenzo Napoli, e aver ottenuto rassicurazioni ufficiali dagli assessori Nino Savastano e Domenico De Maio, attendono ora che sia compiuto l’ultimo atto e che l’assessorato alle Politiche sociali, competente in materia, neghi anche dal punto di vista formale l’autorizzazione a procedere a qualsiasi struttura per l’accoglienza di immigrati. Agli atti, infatti, risulta una richiesta da parte di una cooperativa ad avviare le procedure per il via libera al centro di accoglienza in via Galdi. I residenti, dal canto loro, avevano più volte sottolineato le mancanze funzionali e logistiche di quegli appartamenti, collocati in un parco privato e lontani da centri di aggregazione e fermate di mezzi pubblici. E, in questi giorni di attesa di un cenno dal Comune, si sono alternati a presidiare il parco. Inoltre, come sottolinea l’ingegner Armando Zambrano membro della delegazione dei residenti, «abbiamo più volte precisato anche che nella zona in questione, si registra la mancanza di ogni servizio pubblico (fognature, illuminazione), dal momento che tutti sono privati. Inoltre, la zona è totalmente scollegata dal centro urbano e da ogni attività utile per favorire l’integrazione sociale. Le preoccupazioni – ribadisce l’ingegnere – sono nate dall’inadeguatezza del contesto urbanistico monofamiliare del luogo dove mancano le condizioni sociali per una positiva integrazione di questi minori».