la droga nella piana del sele 

Per i gruppi dello spaccio pesanti richieste dell’accusa

BELLIZZI. Ventuno anni a Biagio Parisi e venti ad Alda Di Benedetto: sono queste le due richieste di pene più gravi avanzate dall’accusa nel processo stralcio “Thunderbolt”. Davanti ai giudici del...

BELLIZZI. Ventuno anni a Biagio Parisi e venti ad Alda Di Benedetto: sono queste le due richieste di pene più gravi avanzate dall’accusa nel processo stralcio “Thunderbolt”. Davanti ai giudici del tribunale di Salerno sono a processo quanti, coinvolti nel blitz sui gruppi di spaccio della Piana del Sele, hanno scelto il rito ordinario. All’udienza di ieri sono iniziate le conclusioni con le richieste di condanna della pubblica accusa. La sentenza è prevista per la prima decade del prossimo mese.
Al collegio giudicante, il pubblico ministero Vincenzo Montemurro ha chiesto, inoltre, che vengano condannati anche Giuseppe Salerno (9 anni per detenzione al fine di spaccio e assoluzione per l’ipotesi di associazione a delinquere), Mario Capriglione di Bellizzi (6 anni), Sabrina Amato di Giffoni Valle Piana (6 anni) e Nello Genovesi di Battipaglia (2 anni e 6 mesi). L’accusa, infine, ha chiesto l’assoluzione per la battipagliese Cosma Palma. Il collegio difensivo era composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Russo, Stefania Pierro, Orazio Tedesco, Antonio Boffa e Ivan Nigro.
Le indagini della Dda ruotano intorno alla famiglia Di Benedetto e alla figura di Antonietta Di Marco (giudicata con rito alternativo), la “padrona” o la “signora della droga” che, insieme ai figli, gestiva un lucroso giro di cocaina e droghe leggere dal quartiere generale dell’organizzazione in via Giorgio De Chirico a Battipaglia. La droga arrivava sulla piazza battipagliese e della Piana del Sele dagli stock dei grossisti di Scampia e Boscoreale nel Napoletano. Un fiume di stupefacente veniva ripartito alla catena di pusher in città e nei comuni di Bellizzi, Eboli e Pontecagnano.
L’inchiesta è legata a doppio filo a quella che agli inizi del 2014 identificò in pochi giorni i responsabili dell’omicidio, avvenuto a Montecorvino Rovella, del salernitano Vincenzo Persico.(m. l.)
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