Pensione sotto i mille euro per quattro anziani su cinque

L’allarme del segretario della Cisl Fnp, Dell’Isola: «È l’effetto della riforma Fornero» A rischio indigenza oltre il 55 per cento degli over settanta: «Il Governo intervenga»

«Giù le mani dalle pensioni e dalla sanità». Un monito, un grido ma soprattutto una speranza, quella lanciata con veemenza dal segretario generale della Cisl Fnp Salerno, Giovanni Dell’Isola. Se fino a qualche anno fa il sogno di qualsiasi lavoratore era quello di arrivare alla pensione per godersi il meritato riposo, dopo anni di fatiche e rinunce, oggi purtroppo non è più così. Perchè sulla testa di milioni di lavoratori pende una spada di Damocle più minacciosa che mai. Sono dati allarmanti, se non inaccettabili, quelli che arrivano dai pensionati del sindacato dai quali emerge che l’85 per cento degli anziani, in provincia di Salerno, vive con pensioni al di sotto dei mille euro al mese, praticamente nella povertà.

Se dovessimo fare una media parleremmo di quattro pensionati su dieci stretti nella morsa della crisi che non lascia via di scampo. Nello specifico il 55 per cento vive con assegni previdenziali sotto i 500 euro ed ha un’aspettativa di vita che è di due anni inferiore rispetto alla media nazionale. Un quadro quanto mai critico, reso ancora più drammatico dai numeri che ci dicono che molti pensionati arrivano con difficoltà alla fine del mese. Un vero e proprio momento buio quello che sta vivendo il territorio campano e, nello specifico, quello salernitano. Sembra proprio che il nostro sistema previdenziale non riesca a fornire un assegno minimo dignitoso. Questi non sono altro che gli effetti della riforma Fornero che si ripercuotono sui numeri e sugli assegni, basti pensare che tra il 2011 e il 2014 ci sono stati a livello nazionale quattrocentomila pensionati in meno. Un trend che trova conferma anche nelle parole del segretario generale della Fnp Cisl regionale, Giuseppe Gargiulo: «Siamo davanti a una situazione senza precedenti – spiega – le istituzioni hanno il dovere di mettere in campo risposte serie ai nostri bisogni».

C’è bisogno di un patto sociale, anche perché i pensionati non potranno continuare ad essere gli ammortizzatori sociali per quelle tante famiglie vittime della crisi economica. «Da anni chiediamo al Governo – riprende Dell’Isola – una rivalutazione delle pensioni cercando di aumentare quelle minime, che nella provincia di Salerno sono vergognose».

Un fisco più equo e più giusto quello a cui si auspica e che tutte le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale siano destinate alla crescita, al lavoro, alle famiglie, ai bisogni dei più deboli, e ovviamente ai pensionati. Ma uno sguardo viene rivolto anche ai giovani su cui bisogna investire. Altro tema centrale è quello legato alla sanità che non funziona e che così fa guadagnare a Salerno una maglia nera. A partire da settembre di questo anno, infatti, sono state applicate le sospensioni con tutte le strutture private convenzionate e questo ha costretto molti pensionati a non potersi curare e a non poter fare degli accertamenti di routine.

«In questo paese – rincara la dose Dell’Isola – sembra che non esista più la costituzione e lo Stato di diritto, per cui si violano continuamente delle norme, il Governo ha erogato solo una parte dei fondi destinati ai pensionati». Nel frattempo si pensa anche ad eliminare gli interventi chirurgici programmabili da alcuni nosocomi come Vallo della Lucania, Eboli e Pagani.

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