«Pensano ai fuochi e ci hanno lasciati soli»

È il momento del coraggio e della rabbia. È il momento in cui la signora Angela Petrone (foto), moglie di Raffaele Arienzo, uno dei lavoratori delle Fonderie Pisano, ha deciso di compiere un gesto...

È il momento del coraggio e della rabbia. È il momento in cui la signora Angela Petrone (foto), moglie di Raffaele Arienzo, uno dei lavoratori delle Fonderie Pisano, ha deciso di compiere un gesto forte, incatenandosi ai cancelli dello stabilimento. Proprio come accaduto nel febbraio scorso, quando fu Martina Marraffa, del Presidio permanente contrario alle Fonderie, ad allestire la sua tenda, ora tocca alla pasionaria dei lavoratori mostrare tutta la forza di una donna e del dramma di una famiglia. «Mio marito non ci ha mai fatto mancare niente – ha dichiarato la donna – Siamo persone oneste ed essere definite da qualcuno persone con le mani sporche di morte mi ha fatto troppo male. Ma forse mi ha dato la carica. Nella vita essere onesti non paga. Ho tre figli, sono reduce da un grave intervento allo stomaco e non ho niente da perdere, ma ho deciso di lottare con dignità. Queste persone vogliono solo lavorare. Non c’è nessuno che ci aiuti. Pensano ai fuochi di San Matteo e a Luci d’artista mentre noi siamo rimasti soli». Continua anche la battaglia a distanza tra lavoratori e comitato “Salute e vita” che proprio ieri, tramite le dichiarazioni di Lorenzo Forte, aveva annunciato di voler dare sostegno e solidarietà ai lavoratori, pur rigettando l’idea di una riapertura delle Fonderie. Ed è ancora una donna, la signora Teresa Della Rocca, moglie del rappresentante sindacale Angelo Clemente, a commentare le parole dei comitati: «Forte ha terrorizzato le persone – ha dichiarato – Di questi morti, voglio sapere la percentuale di decessi provocati dalle Fonderie. Quando avremo questo, allora mi renderò conto che saranno stati i Pisano a fare questo. La loro solidarietà? Sono parole. Se oggi sei solidale con me e poi il giorno dopo mi chiami assassino e mi accusi di far morire i miei compagni di lavoro come hanno fatto con mio marito, allora significa che sta strumentalizzando anche quelle povere famiglie che hanno avuto dei lutti. Questo è terrorismo».