Pellezzano, riparte la giunta 

D’Auria e Giordano nuovi assessori. Il sindaco Pisapia affida altre deleghe a De Sio e Aliberti

PELLEZZANO. Nel tumultuoso clima istituzionale che si respira a Palazzo di Città, il sindaco Giuseppe Pisapia, a seguito del consiglio comunale di lunedì scorso, durante il quale il numero legale è stato garantito solo grazie alla presenza di Pasquale Giordano, consigliere di opposizione (poi passato in maggioranza), ha varato la nuova giunta di governo. L’esecutivo, rimasto orfano di Francesco Morra e Michele Murino, dimessisi nei giorni scorsi attraverso una comunicazione letta anche durante il civico consesso, sarà formato da nuovi e vecchi assessori, con estensione di incarichi a qualcuno e nuove deleghe affidate ad altri che andranno a rimpiazzare i due “dissidenti”. All’assessore Antonella Aliberti, oltre alle deleghe all’ambiente, trasporti e viabilità, si aggiunge quella alla protezione civile. A Lidia De Sio, che si occupava già di istruzione, edilizia scolastica e politiche cimiteriali, vanno anche attribuite le politiche sociali. Il vice sindaco Tommaso Esposito resta con le deleghe del bilancio, finanze e fondi europei. Una new entry nella giunta è Marzia Giordano che da consigliere diventa assessore alla cultura, pari opportunità e stato civile. Così anche Giuseppe D’Auria, assessore allo sport, urbanistica e attività produttive. Alla consigliera Biancamaria Siniscalco va un’ulteriore delega, quella alle politiche giovanili che si aggiunge alle politiche del lavoro e informagiovani. Il sindaco Pisapia ha voluto poi soffermarsi sull’intenso lavoro svolto in questi anni e alle difficoltà incontrate per la disastrosa situazione economica dell’ente ereditata dalle precedenti amministrazioni. Intanto non si placano le polemiche sul fronte contrapposto. «Tutte le ambizioni sono legittime – ha spiegato l’ex assessore Morra – come lo è una futura ricandidatura del sindaco in carica, ma credo che sia altrettanto legittimo il non voler più condividere un progetto. L’onestà personale di tutti i componenti del consiglio non sono mai state messe in discussione da parte nostra». Poi un invito provocatorio. «Se il sindaco ha davvero la dignità per poter portare avanti la tesi poc’anzi dichiarata, ci andasse a denunciare alla Procura della Repubblica con le prove alla mano».
Mario Rinaldi
©RIPRODUZIONE RISERVATA .