IL CASO

Pellezzano, palazzo distrutto dal fango: «Via i sigilli»

Morra chiede alla Procura il dissequestro del costone franato a Coperchia per riavviare i lavori e aprire la Sp27

PELLEZZANO - Frana e disastro a Coperchia, ora il Comune spinge per il dissequestro, che sbloccherebbe i rilievi in vista dei lavori di messa in sicurezza. L’area è quella di via Livatino, a ridosso della provinciale 27, dove lo scorso 10 febbraio, nel pieno dell’emergenza maltempo, si era verificato uno smottamento che aveva recato gravi danni a una palazzina situata a ridosso del costone. Il fango aveva finito per sventrare l’edificio, fortunatamente senza recare danni alle famiglie che vi abitano (alcune di esse si erano già allontanate dall’immobile). Di conseguenza erano scattati i sigilli, con l’avvio di un’indagine tuttora in corso, coordinata dalla Procura di Salerno. Nel frattempo il Comune di Pellezzano ha incaricato un geologo di eseguire dei rilievi sull’area, già interessata da altre frane in passato, l’ultima sulla Sp27 appena pochi giorni prima, con la chiusura del tratto stradale.

Ora, il sindaco Francesco Morra e la sua amministrazione chiedono il dissequestro, con un’istanza presentata alla Procura e ai carabinieri della locale stazione. Lo scopo è quello di poter dare inizio alle rilevazioni e ad eventuali approfondimenti che dovessero ritenersi necessari. Operazioni preliminari alla ripresa dei lavori di sistemazione del costone. La messa in sicurezza attesa da due anni (un altro importante cedimento si era verificato nel 2019) con fondi del ministero dell’Interno era iniziata, ironia della sorte, poche settimane prima delle frane che hanno reso off limits la Sp27, “tagliando” un importante collegamento con il capoluogo.

leggi anche: Esondano Solofrana e Sarno, idorvore in azione tutta la notte Ruspe in movimento per rimuovere i detriti dai canali di scolo

Da allora, gli operai non hanno potuto rimettere mano al cantiere, e ciò non potrà avvenire che in condizioni di assoluta sicurezza, ovvero una volta confermata l’insussistenza di rischi legati ai lavori. «Considerata la disponibilità dei finanziamenti ottenuti - spiega il primo cittadino Morra - con la relativa e conseguente assegnazione dei lavori, già prestabiliti, ho ritenuto opportuno presentare urgente istanza di dissequestro alle autorità competenti al fine di dar corso alla messa in sicurezza dei luoghi interessati dalla frana attraverso esecuzione di opere di mitigazione del rischio idrogeologico e, nel contempo, per avviare il ripristino dello status quo ante abitativo. Mi preme, infine, sottolineare che il compito di noi amministratori è soprattutto quello di prevenire l’insorgenza di criticità derivanti da eventi climatici ed atmosferici imprevedibili. Tanto è vero che abbiamo già pianificato la messa in sicurezza ed il monitoraggio di tutto il territorio comunale con interventi mirati che verranno eseguiti da qui a breve».

Francesco Ienco