il verdetto

Pedofilia, nonno e genitori assolti

Ieri la sentenza, ma l’anziano imputato è morto nel maggio scorso

Per sette anni si è portato addosso il marchio di nonno pedofilo ed è morto sotto il peso di quest’accusa infamante. Il tribunale di Salerno, invece, ieri ha assolto il pensionato battipagliese, deceduto nel maggio scorso, perché il fatto non sussiste. Sette anni fa era finito alla gogna per le presunte molestie sulla nipotina, peraltro portatrice di handicap. Da quel giorno non l’aveva più vista perché era scattata misura dell’allontanamento dalla casa familiare. Ieri l’assoluzione, dinanzi alla prima sezione penale (presidente Gaetano De Luca) estesa anche ai genitori della ragazzina, all’epoca dei fatti adolescente. La pubblica accusa in udienza era rappresentata dal pm Mariacarmela Polito.

La vicenda giudiziaria ha inizio nel 2007 quando le insegnanti della ragazzina riferirono all’assistente sociale che, durante le ore di lezioni, la disabile mimava atti sessuali. Le stesse raccontarono che l’adolescente veniva vestita con indumenti non consoni alla sua età e alla sua condizione di disabilità. Le successive perizie, disposte dal pm, confermarono gli iniziali sospetti delle maestre e dell’assistente sociale del Comune. Quelle iniziali perizie sulla ragazzina, invece, sono state smontate da quelle disposte dal tribunale. Lo psicologo Paolo Capri, nel sua relazione ai giudici riferì che la presunta vittima di abusi aveva un «deficit cognitivo grave caratterizzato da alterazione dell’esame di realtà», che le impedisce di ricostruire i fatti, ed è inoltre «altamente suggestionabile», con predisposizione «ad assumere su di sé induzioni esterne, confondendo pertanto i piani reali e irreali e soprattutto non essendo in grado di discernere ciò che proviene dalle proprie esperienze e ciò che proviene da esperienze indotte dall’esterno». Ieri il verdetto che ha mandato assolti il nonno, sua figlia e il genero, difesi dagli avvocati Paolo Corsaro, Pasquale Castagna e Domenico Russo.