Pec, la rivoluzione telematica a Salerno non c’è

Pochi gli Enti che usano la posta elettronica certificata. Preferita la tradizionale raccomandata

La grande beffa della “comunicazione telematica”. Avrebbe dovuto rivoluzionare le modalità di dialogo tra imprese e pubblica amministrazione, rispettando l’ambiente attraverso l’eliminazione delle notificazioni cartacee, e ovviando anche a tante difficoltà legate al recapito “manuale” della corrispondenza. Tutto, come sempre, rimasto in buona parte sulla carta. Parliamo della PEC, la posta elettronica certificata, voluta dal governo Berlusconi e dall’allora ministro Brunetta, all’insegna della modernità, della tecnologia e dell’efficienza. Le cartelle esattoriali e le ingiunzioni di pagamento che in questi giorni stanno raggiungendo, nei vari angoli della provincia di Salerno, professionisti e imprese per il pagamento di tributi comunali ed altre tipologie di imposte, la dicono lunga. Tutte notificate, da quelle della Soget agli atti della Gefil passando per gli altri soggetti della riscossione, rigorosamente, in modalità cartacea. Con una ulteriore beffa: le spese di notifica vengono addebitate al destinatario, benché il mittente si sia guardato bene dall’individuare altre modalità di invio, parimenti efficaci, ma decisamente più economiche. Come appunto la PEC.

In provincia di Salerno gli enti che si sono attivati per comunicare telematicamente con professionisti ed imprese, attraverso appunto la PEC, si contano sulle dita di una mano. Lo fa ormai a pieno regime (caso più unico che raro) l’Inail, che ha praticamente archiviato le vecchie, insicure e costose raccomandate. Non lo fanno appunto le società di riscossione e le amministrazioni locali che, pur potendo agevolmente accedere agli indirizzi telematici (evitando in tal modo anche le difficoltà di recapito spesso legate alla toponomastica “ballerina”) che, per legge, andavano comunicati alla Camera di commercio per la trascrizione nel registro delle imprese, non solo prediligono ancora la vecchia, onerosa e insicura raccomandata, ma disdegnano anche la ricezione di risposte via PEC.

Basta consultare i loro siti o esaminare la documentazione spedita: impossibile individuare un indirizzo di posta elettronica certificata per riscondere o comunicare.

E la grande rivoluzione della comunicazione telematica? Almeno a Salerno, ancora di là da venire. Per chissà quanto tempo ancora.(r.f.)

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