SPECIALE ELEZIONI 2008

Pd, Iannuzzi detta le regole"Piazze piene e primarie"

Il segretario regionale incassa i consensi di Veltroni dopo i successi di pubblico ai comizi di Salerno e Napoli. Lo scontro con De Mita

Dopo la stesura delle liste è stato bersagliato dalle critiche; ora il segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi, si è preso la rivincita, raccogliendo sui palchi di Napoli e Salerno l’apprezzamento pubblico di WalterVeltroni. E detta la linea per le elezioni regionali del prossimo anno.
Dal tiro incrociato dopo la compilazione delle liste, alla "benedizione" di Veltroni. E’ la fine delle polemiche?
La prima soddisfazione di Napoli è per la straordinaria partecipazione di popolo. Poi c’è la forte soddisfazione per un giudizio politico così positivo che Veltroni ha espresso sulla mia persona. Un giudizio di prospettiva, in vista di tutti gli impegni che seguiranno.
Significa che, comunque vada il voto, il segretario regionale non è in discussione?
Le parole di Veltroni, e anche quelle di Franceschini, si commentano da sole.
A proposito della partecipazione di Napoli, la battaglia col Pdl è ancora aperta?
Assolutamente aperta. Anche perché è il Pd ad avere inaugurato, anche in Campania, la stagione dell’innovazione. Riguardo ai rifiuti siamo stati gli unici, attuando il principio dell’ambientalismo del fare, a stare al fianco di De Gennaro. E sotto il profilo politico Veltroni ha aperto una nuova stagione annunciando che il nostro candidato alla Regione sarà scelto con le primarie.
Lei lo aveva anticipato qualche giorno fa. Era un’iniziativa concordata?
No, è stata una mia proposta personale. Ma ero certo che rientrasse a pieno nelle idee che Veltroni ha per il partito e per la Campania.
Per la Regione saranno possibili liste civiche o dovrà esserci il simbolo del Pd?
Saremo in campo con il simbolo del Partito Democratico. E’ ovvio che ogni discorso sulle alleanze è prematuro, ma di certo ci sarà il simbolo del Pd.
Veltroni l’ha ringraziata per il "coraggio con cui ha accompagnato il progetto di rinnovamento in Campania". E’ un grazie per non aver ostacolato l’esclusione di De Mita dalle liste?
Ho sostenuto con lealtà la ricandidatura di De Mita, ma la decisione nazionale è stata diversa. Io sono convinto che tutte le battaglie vadano fatte restando all’interno del proprio partito, e con coerenza ed orgoglio sono rimasto in un Pd che considero la mia casa.
E il "coraggio" a che si riferiva?
E’ il riconoscimento di questa coerenza e di questo amore per il partito. E anche della serenità di fondo con cui ho accettato qualche critica francamente infondata. In questo momento guidare il partito in Campania è più difficile che altrove.