Paura a Baronissi Incendio doloso in una ditta di marmi

Nella fabbrica di Acquamela lanciata bottiglia incendiaria Danni limitati perché non è esplosa una bombola di gas

BARONISSI. Tentato incendio doloso nella notte tra lunedì e martedì in una ditta di marmi situata alla frazione Acquamela del comune di Baronissi. Da fonti ufficiali si è appreso che una bottiglia contenente liquido infiammabile è stata depositata davanti alla porta d’ingresso di uno stabile dove si effettua la lavorazione del marmo. Nelle intenzioni degli ignoti che hanno posto in essere l’atto intimidatorio, c’era la volontà di far scoppiare una bombola di gas situata nei pressi dell’ingresso della piccola azienda.

A prendere fuoco è stata invece solo la bottiglia contenente il liquido infiammabile che ha lievemente danneggiato la porta metallica d’ingresso dello stabile. Fortunatamente per questo motivo non si è registrato nessun ferito. Al momento dell’incendio, verificatosi subito dopo la mezzanotte di lunedì, non si trovavano lavoratori o altre persone nei dintorni. Anche le poche abitazioni presenti in zona (un quartiere parzialmente residenziale di Acquamela) non hanno subìto alcun danno.

Il tentativo di incendiare la struttura è stato sventato dal pronto intervento dei vigili del fuoco della distaccata stazione di Curteri di Mercato San Severino, allertati da un residente del posto. Sul luogo dell’attentato sono giunti anche i carabinieri della compagnia di Mercato S. Severino guidati dal capitano Rosario Basile. L’area dello stabile in cui è ubicata la ditta di marmi è stata sottoposta a sequestro per eseguire tutti i rilievi del caso.

I malviventi hanno agito indisturbati, favoriti dalla scarsa illuminazione e dal parziale isolamento in cui è collocata la piccola fabbrica, dove non si registra un frequente transito di mezzi o pedoni. A lanciare l’allarme è stato il residente di un’abitazione vicina, attirato dal fumo proveniente dall’ingresso della ditta di marmi. Gli inquirenti indagano a 360 gradi su un caso che sembra avere matrice di natura dolosa. Per far luce su quello che sembra assumere i contorni di un episodio di racket, il personale dell’azienda è stato convocato dai carabinieri della compagnia di Mercato S. Severino per essere sottoposto all’interrogatorio di rito. I titolari della fabbrica avrebbero raccontato agli inquirenti di non aver ricevuto nessuna minaccia né tanto meno richieste di estorsione.

Una vicenda tinta di giallo e di difficile risoluzione, dunque, soprattutto per l’assenza di elementi sufficienti a stanare gli autori dell’atto. Tra i residenti si è anche diffuso un po’ di timore per l’episodio. Sono stati proprio i cittadini del posto a chiedere alle autorità e alle forze dell’ordine un’intensificazione dei controlli per rendere maggiormente sicuri i loro quartieri.

Mario Rinaldi

©RIPRODUZIONE RISERVATA