Patteggiano i pusher dei giardinetti

Fino a due anni di pena per i giovani che spacciavano a Battipaglia e Olevano

Spacciavano nei giardinetti e nelle ville comunali di Battipaglia e Olevano sul Tusciano. In sette hanno scelto il patteggiamento. Si tratta della seconda tranche degli indagati nel blitz antidroga “Peter Pan” della polizia. Le loro posizioni sono state definite ieri nel corso dell’udienza preliminare dal gup Vincenzo Di Florio. Diciassette sono in tutto gli indagati. Tra loro compaiono anche i nomi di figli e nipoti di boss della Piana.

Nel corso dell’udienza di ieri hanno patteggiato pene inferiori a due anni di reclusione Luca Bonaparte, 22 anni, Angelo Gioia, 25, Luigi Ruggiero, 20, Pasquale Nigro, 27, (nipote di Giosuè, ucciso alla fine degli anni Ottanta in un regolamento di conti),Felice Noschese, 35, figlio di Bruno, attualmente in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso. Un anno e quattro mesi, invece, è la pena concordata da Paolo Cesaro, 24 anni, sei mesi per Antonio Calvanese, 21. Tutti hanno beneficiato della sospensione condizionale della pena.

Gli indagati rispondevano, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il collegio difensivo era formato dagli avvocati Aldo Cammarota, Orazio Tedesco, Luigi Capaldo, Paolo Corsaro, Damiano Balestrieri, Gaetano Aita e Raffaele Di Matteo. Le misure cautelari erano state firmate nel febbraio scorso dal gip Donatella Mancini su richiesta della Dda di Salerno.

L’attività investigativa era stata svolta dalla polizia del commissariato di Battipaglia, diretto dal vicequestore Maione per un periodo di cinque mesi, dal dicembre 2013 all’aprile dell’anno successivo. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Vincenzo Senatore, i poliziotti hanno studiarono i movimenti degli indagati, filmarono gli incontri e ascoltarono le loro conversazioni ai cellulari. Il gruppo trattava in via quasi esclusiva droghe leggere del tipo hashish e marijuana. In pochi casi cocaina. I punti di incontro erano i giardinetti del rione Sant’Anna, a Battipaglia, e le ville comunali ad Olevano. A sorvegliare c’erano le “sentinelle” che segnalavano la presenza delle forze dell’ordine.