IL PROCESSO

Patteggiamento negato all’insegnante manesca di Pagani

Il giudice non ha ritenuto congrua la pena fissata in otto mesi di reclusione

PAGANI. No al patteggiamento per la 40enne insegnante marzanese accusata di maltrattamenti commessi su un alunno in un istituto di Pagani. La maestra, in servizio in un istituto elementare di Pagani, difesa dall’avvocato Antonio Langella, aveva presentato istanza di ammissione alla pena concordata con riconoscimento della responsabilità, ottenendo il rigetto: la proposta di otto mesi di reclusione non è stata ritenuta congrua e gli atti sono tornati al pm.
La docente risponde di episodi di maltrattamenti costituiti da strattoni, schiaffi ed espressioni forti contro i bambini durante le ore di lezione, con uno in particolare individuato sugli altri, mantenendo un comportamento contrario al ruolo di educatrice.
L’insegnante è stata sottoposta a provvedimento sospensivo scattato dopo la fase d’indagine svolta dagli uomini della questura di Salerno, a partire dalla prima denuncia, presentata da un genitore nel febbraio 2017, con l’avvio delle indagini da parte della Polizia. Il padre di un bimbo di sei anni raccontò i fatti. Il comportamento incriminato era definito «aggressivo e scostante», fino ad avviare la misura interdittiva ordinata dal Gip del Tribunale di Nocera su richiesta dell’autorità giudiziaria nello scorso ottobre: la misura fu decisa per i rischi connessi a quanto già accaduto. La fase di approfondimento investigativo, delegata al personale specializzato della polizia, aveva riscontrato elementi sufficienti alla misura, con le sequenze video acquisite da una telecamera installata in aula. Nelle immagini erano state raccolte le angherie contestate, consumate in una classe prima, con bambini dai cinque ai sei anni, con i primi sospetti dei genitori.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA