Patrono, paranzieri e volti del folklore Tutto in un presepe

L’artigiano Savastano riproduce le figure della tradizione Santi e venditori di milza diventano “pastori” in terracotta

SALERNO. Un tuffo nelle tradizioni attraverso le mani di un artigiano: un connubio perfetto, per ripercorrere la storia di Salerno, soprattutto in un giorno di festa per la città. Questo l’intento di Giovanni Savastano, titolare dell’omonima attività, quasi ventennale, nel centro storico, che per festeggiare il Santo patrono ha deciso di realizzare pastori e statuette in onore di San Matteo.

Le statuine, realizzate interamente in terracotta e dipinte a mano, rappresentano San Matteo nel momento della processione, trasportato per le vie salernitane dai portatori e circondato da composizioni floreali, grazie alla collaborazione con il fiorista Massimo Pellecchia. Una rappresentazione realistica e curata nei minimi particolari, che vuole trasmettere il valore di una festa attraverso i simboli e le tradizioni della città. Oltre a San Matteo, Savastano ha realizzato la rappresentazione in terracotta anche di alcuni momenti tradizionali, ispirandosi a personaggi popolari come i venditori di milza, di triglie, di uva sanginella, che anni fa, nelle strade del centro durante la festa patronale, erano un punto di riferimento per i salernitani, che ancora oggi preparano i piatti caratteristici della festa. Piccoli momenti che Savastano ha voluto far rivivere attraverso le proprie creazioni, per far scoprire anche alle nuove generazioni il culto di questa festa un po’ cambiato nel tempo. «Ricordo da piccolo le tante bancarelle che si trovavano per le strade del centro e non solo, una vera festa, che nel tempo si è un po’ persa, come d’altronde le tradizioni salernitane che in molti casi restano solo un ricordo – dice Giovanni Savastano – Ho voluto realizzare questi pastori proprio per riproporre quei momenti, che sicuramente le vecchie generazioni ricordano con malinconia e che sarebbe bello riprendere. Tutto questo fa parte della nostra storia e forse un simbolo del genere può aiutare a ricordarci chi siamo. Sicuramente quello che ho realizzato non sarà un qualcosa che terminerà con la giornata di oggi, infatti ho intenzione di inserire San Matteo nel prossimo presepe natalizio, in esposizione in vetrina al Vicolo della neve, insieme ai vari pastori che raffigurano il popolo salernitano di una volta».

Ci saranno venditori di milza, uva sanginella, noci fresche, triglie fritte, “maruzze” cioè lumache di mare, e pannocchie arrostite, la classica “pullanghella”. Tanti prodotti tipici che in occasione dei festeggiamenti per San Matteo erano sempre presenti nella case dei salernitani e che per alcune famiglie cosituiscono ancora una tradizione irrinunciabile. «Siamo fatti di emozioni e sensazioni, se togliamo questo è come se togliessimo le nostre radici – conclude Savastano – per realizzare ogni statuetta ho impiegato tre o quattro giorni di lavoro, ma se questo può far tornare nelle case e nei cuori dei salernitani lo spirito per rivivere le tradizioni, vuol dire che ne è valsa la pena».

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