Pastina e D’Acampora non mollano: «Serve gente con gli attributi»

«Non ci dimettiamo, ora sarebbe la cosa più semplice da fare»: i consiglieri Orlando Pastina e Luigi D’Acampora credono che «Battipaglia ora ha bisogno di gente con gli attributi» e rendono pubblica la loro volontà di restare a galla. Ieri mattina, in conferenza stampa a Palazzo di Città, i due consiglieri che dal 2009 condividono il percorso amministrativo con Giovanni Santomauro hanno assicurato: «restiamo leali fino alla fine, con la coscienza a posto e la volontà di lottare per la sopravvivenza della città». Dicendosi disposti anche ad aprire un confronto con le forze d’opposizione («ora non esiste colore politico, ci interessa solo andare avanti ed evitare un commissariamento»), la coppia di consiglieri ha chiesto a Santomauro di «ritirare le dimissioni dalla carica di sindaco», affermando che «ci stiamo prendendo delle responsabilità, a differenza di altri». Pastina ha ricordato i connotati della presunzione d’innocenza, aggiungendo che «faccio appello a Santomauro affinchè rivaluti la sua decisione di dimettersi. La sospensione del prefetto è solo una prassi, che cadrebbe assieme alla custodia agli arresti domiciliari. Vogliamo evitare che l’amministrazione venga sciolta per le nostre dimissioni. Non intendo abbandonare la carica di consigliere, lo farei solo se non fossi più in grado di servire la città. Evitiamo un altro commissariamento». «Quando ci siamo candidati con Santomauro - aggiunge D’Acampora - sapevamo di poter andare verso un rischio del genere. Sono certo che l’ex sindaco saprà difendersi, ma ne va anche della dignità di 55mila persone che non vogliono essere affiancate a città come Scafati e Pagani. Battipaglia non è terra di camorristi». A seguire la conferenza c’era anche una delegazione degli occupanti degli alloggi popolari di viale Manfredi. Tra loro la portavoce Concetta Caprio: «noi siamo vicini a Santomauro, speriamo che ritiri le dimissioni. Vogliamo che sia lui a portare a termine quello che ha iniziato anche per quanto riguarda il nostro caso».