GUIDA AL RISPARMIO

Pasta, diffidaredei prezzi troppo bassi

I consigli del dottor Panaccione, nutrizionista del Codacons

Gustosa, dorata, dal profumo inconfondibile: è la pasta, regina indiscussa della tavola salernitana. Impossibile, non lasciarsi ammaliare dal sapore di un piatto di orecchiette, gnocchetti o di altre specialità tipiche. E difficile appare anche rimanere indifferenti di fronte ad un laboratorio di pasta artigianale che strega tutti i suoi acquirenti.
Meglio fresca o secca? A fornire qualche "dritta" nutrizionale sulle differenze tra i due tipi di pasta, il medico Arturo Panaccione: "Non ci sono grandi differenze: alcuni formati sono sostanzialmente identici, cioè sono a base di grano duro: la sua caratteristica principale è di venire metabolizzato lentamente e quindi di assicurare energia per molto tempo - spiega il dottore - In alcuni formati di pasta fresca, sono miscelati grano duro e farina zero in varie percentuali. In tal caso, ci troviamo davanti a prodotti che nutrono in modo diverso: la farina zero viene metabolizzata più in fretta un po’ come il pane e quindi ci sazia immediatamente, ma non assicura una sazietà a lungo termine".
La pasta in busta, dunque, frequentatrice più assidua delle nostre tavole, rappresenta una fonte di energia a lunga durata per il nostro organismo, mentre quella artigianale è un vero toccasana per chi è in cerca di un’immediata sensazione di sazietà. Utile è ricordare, inoltre, che "la pasta fresca conserva circa un 40% di acqua rispetto alla secca: siamo costretti ad acquistarne quasi il doppio per avere la stessa resa della pasta secca.", aggiunge il dottor Panaccione che offre, infine, il suo consiglio ai salernitani: "Conviene risparmiare con la pasta secca dei nostri ottimi stabilimenti industriali e concedersi nelle occasioni ’speciali’, con qualche euro in più, della pasta fresca." Altra differenza, dunque, riguarda il prezzo tra i due tipi di prodotto. Se il costo di un kg di pasta secca di buona qualità, ad esempio, si aggira attorno ad 1,20 euro, questo risulta di certo più esoso se riferito alla pasta fresca. A fornire un quadro dell’attuale situazione, il professor Enrico Marchetti della Codacons: "Abbiamo iniziato una battaglia contro il rincaro della pasta da mesi ormai. Molti consumatori, infatti, continuano a lamentare rialzi ingiustificati del prodotto a livello industriale tanto è vero che, per far fronte al problema, in città, un supermercato propose un kg di pasta, "firmata" dallo stesso esercizio, a 0,70 centesimi, ma è stato un disastro perché la qualità era davvero pessima. Il consiglio che diamo, perciò, è di non acquistare pacchi di pasta eccessivamente economici: meglio fidarsi delle marche di fiducia".
Marilia Parente