Passo avanti sulla raccolta differenziata

Migliorati i dati ma c’è ancora molto da fare soprattutto per le discariche presenti nelle frazioni

Il Comune incassa una prima vittoria sul fronte della raccolta differenziata. Si posiziona discretamente anche nell’ultima classifica di Legambiente sui comuni ricicloni.

Nella classifica delle città campane con una popolazione compresa tra i 50mila e 100mila abitanti Cava de’ Tirreni appare come uno dei migliori dieci comuni campani. In particolare si posiziona all’ottavo posto, con il suo 64,44% di raccolta differenziata . Con una popolazione di 53.462 abitanti, può vantare una produzione di  25.543.473 chilogrammi annui di rifiuti, pari a 477,79 chili di rifiuti pro-capite annui, ossia 1,31 chili al giorno di rifiuti prodotti per ciascun abitante.

Ed è proprio quest’ultimo dato che colpisce. Cava, infatti, come produzione dei rifiuti per abitanti è al quarto posto nella classifica dei dieci comuni. Risulta, invece, al quinto posto nell’elenco dei comuni che fanno la più elevata raccolta differenziata. Tra l’altro nella classifica al primo posto c’è Pozzuoli con 83.426 abitanti; al secondo  Acerra con 59.573 abitanti e al terzo Benevento con 62.219 abitanti. Segue Battipaglia al quarto posto, prima in provincia di Salerno, con i suoi 50.963 abitanti. Prima di Cava si trovano Portici, Casalnuovo di Napoli e Casoria. Mentre il fanalino di coda è rappresentato da Castellammare di Stabia e Torre del Greco.

Il risultato, dunque, è buono. Anche se è ancora migliorabile. Sarebbe necessario, però, attuare una serie di strategie, che potrebbero risolvere anche il problema dei rifiuti abbandonati in maniera indiscriminata su strada. Per ottenere una più efficace ed efficiente raccolta differenziata, tanto da superare la soglia del 65%, la strada dunque c’è.

Ed è stata individuata da tempo. La fusione tra Metellia Servizi e Consorzio di Bacino Salerno1, infatti, consentirebbe di unificare, e ottimizzare, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’operazione di fusione sarebbe stata possibile già a partire dallo scorso primo gennaio, ma l’amministrazione Servalli ha più volte spiegato di voler attendere la legge regionale. Questo per mettere un definitivo punto alla questione e non rischiare ripensamenti o dietro front su decisioni già prese.

Alfonsina Caputano

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