Passaggio al digitale Alla sala del Fatima la cordata dei cinefili

I frequentatori abituali dello spazio parrocchiale di Pastena pronti ad autotassarsi per acquistare le nuove attrezzature

“Il passaggio al digitale obbligatorio dal 2014, mette a rischio la possibilità di sopravvivenza del cinema Fatima. Saresti disponibile a partecipare ad una sottoscrizione per contribuire al passaggio al digitale della sala, laddove le risorse messe in campo dalla gestione non fossero sufficienti?”.

È questa la domanda - che sa tanto di richiesta d’aiuto - che da giorni compare sulla bacheca Facebook del gruppo “Madonna di Fatima again (nel senso del cineforum)”, pagina informale della sala parrocchiale di Pastena, creata e gestita proprio da coloro che ormai la frequentano da anni. E che rabbrividiscono al solo pensiero che il “progresso” possa mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’unico cinema d’essai presente in città.

Prendendo come esempio altre “cordate” create dagli stessi spettatori - una fra tutte quella formata per salvare il cinema teatro Italia di Dolo, in provincia di Venezia, sala parrocchiale che ha potuto sostituire la vecchia macchina da proiezione per pellicole da 35mm e lo schermo grazie ai 60mila euro raccolti dai suoi aficionados - gli abituali frequentatori del cinema Fatima hanno deciso così di sondare il terreno on line, proponendo grazie alla piazza offerta dai social network una vera e propria “indagine di mercato”. Gli spettatori/internauti possono così dire la loro su come aiutare la sala: molti si sono già detti disponibili a contribuire economicamente alla causa (in 26 hanno risposto positivamente), altri (12) hanno opzionato il loro assenso allentità della cifra finale da raccogliere. Nessuno però si è dimostrato contrario all’iniziativa di creare un fondo per aiutare la parrocchia a comprare le attrezzature utili al passaggio al digitale, obbligatorio in tutte la sale cinematografiche a partire da gennaio 2014. L’idea, proposta da Riccardo Siani che gestisce la pagina Facebook in cui è apparso l’appello, è quella di mobilitarsi, «intanto facendo una prima rassegna delle azioni che potrebbero essere utili e fattibili, come ad esempio verificando la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici, sensibilizzando enti civili e perchè no religiosi o, appunto, dando il via a una raccolta fondi». E il sondaggio lanciato on line servirà proprio per «aiutare a capire se vale la pena attivare un progetto di crowdfunding su una delle varie piattaforme internet che lo consentono», spiega Siani. Sulla falsa riga di quanto fatto in Veneto, si potrebbe richiedere la collaborazione di un istituto bancario dove aprire un conto corrente su cui ognuno degli spettatori più sensibili alla causa potrebbe versare una somma a piacere.

Il che dovrebbe vedere d’accordo primo fra tutti il parroco della chiesa di Madonna di fatima, don Antonio Montefusco, subentrato a don Andrea Vece, il quale ha fin da subito dimostrato grande attenzione alla sala cinematografica della parrocchia e, soprattutto, alla sua creatura più preziosa, il cineforum infrasettimanale che tuttora è gestito dal sacerdote che lo fece partire quasi mezzo secolo fa - don Andrea, appunto - e che rimane uno degli appuntamenti più seguiti dai cinefili salernitani.

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