Pasquino, lettera di addio «Non sono mai stato solo»

Nei 12 anni vissuti da Magnifico ha goduto del sostegno di tutte le componenti Al successore: «Cooordinare la crescita armoniosa della nostra comunità»

Ha voluto mettere nero su bianco gli ultimi pensieri da rettore dell'Università degli Studi di Salerno: Raimondo Pasquino, saluta la comunità studentesca, i colleghi e tutti coloro che l'hanno affiancato in dodici anni da “magnifico”. «Sento il bisogno di farvi pervenire un saluto ed un ringraziamento – scrive il rettore uscente - un saluto perché, dopo anni di lavoro in comune, ritengo doveroso congedarmi da voi a conclusione della mia attività di servizio. Un ringraziamento perché voi tutti avete condiviso il quotidiano lavoro che ha caratterizzato questi anni».

Parole che tradiscono tanta emozione, la stessa che era ben leggibile negli occhi di Pasquino lo scorso 23 ottobre, mentre porgeva l’ermellino, simbolo della comunità universitaria, al suo successore. «Nell’operare le mie scelte non mi sono mai sentito in solitudine perché, anche nei passaggi più difficili e dibattuti, ho sempre avuto la gioia di percepirle sostenute da una grande condivisione – confessa – un ringraziamento va alle mie pro-rettrici, Maria Paola Fimiani e Maria Galante, che mi sono state sempre vicine con affettuosa comprensione, e ai delegati che hanno lavorato con grande competenza nei settori loro affidati. Un grazie va anche ai dirigenti che sono stati attenti, preparati e sempre pronti al lavoro di sintesi. E un ringraziamento voglio esprimerlo al direttore generale, che ha scelto di investire la propria professionalità a favore del nostro Ateneo».

Non dimentica di citare anche i sindacati: «Il loro contributo è stato prezioso».

E conclude rivolgendosi al giovane rettore che prenderà il suo posto: «Con queste parole chiudevo il mio intervento inaugurando il primo anno accademico del mio mandato: “Il futuro che si apre di fronte a noi è gravido di impegni, di difficoltà, di sfide, ma il bilancio positivo di quanto realizzato ci consente di guardare avanti con la consapevolezza che l’Università di Salerno possiede al suo interno le competenze, la capacità e la volontà necessaria per rispondere in positivo. Ai suoi organi di governo spetta la responsabilità di dare loro coesione e di coordinarle in uno sforzo che guidi l’intera comunità verso una crescita armoniosa e coerente”; e queste parole vogliono essere l’augurio che faccio al nostro rettore Aurelio Tommasetti».

Rita Esposito

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