Pasqua nei musei provinciali Oltre 4mila visitatori

Novecentotrenta presenze solo al castello Arechi che si conferma tra le destinazioni più gettonate. Circa 600 persone hanno invece scelto la Pinacoteca di via Mercanti dove è in corso la mostra “Per Europa” di Paolo Signorino

Settimana santa d’arte e cultura nei Musei provinciali, con oltre 4mila visitatori nei siti di competenza di Palazzo Sant’Agostino, incentivati dall’apertura straordinaria a pasquetta di sette plessi. Oltre 2mila le persone che hanno deciso di trascorrere i giorni di festa facendo visita al Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale all’interno della Certosa di Padula. Novecentotrenta presenze al Castello Arechi, che si conferma tra le destinazioni più gettonate della rete provinciale.

Circa 600 persone hanno scelto la Pinacoteca provinciale di Salerno, dove è in corso la mostra “Per Europa” di Paolo Signorino, che prosegue fino al 23 aprile. Un dato interessante si è registrato anche al Museo archeologico provinciale di Salerno, con 230 visitatori. Dalla riapertura avvenuta lo scorso 18 febbraio, il Museo è tra le tappe fisse della visita in città da parte dei turisti italiani e stranieri, oltre che di scolaresche e residenti: ad oggi sono più di 2.300 gli accessi registrati nei primi 40 giorni, compresa la serata di riapertura.

Nella settimana di Pasqua, inoltre, in 150 si sono recati al Museo archeologico provinciale di Nocera Inferiore e in 140 al Museo di Villa De Ruggiero (Raap) a Nocera Superiore.

«A fronte del grande successo registrato nel periodo pasquale, grazie anche all’apertura straordinaria dei Musei per il giorno di pasquetta, abbiamo già previsto di ripetere l’iniziativa per la festività del 25 aprile - spiega l’assessore provinciale al Patrimonio, alla Cultura e ai Beni culturali, Matteo Bottone - Mi auguro che sempre più visitatori vorranno approfittare di questa opportunità offerta dall’amministrazione provinciale guidata dal presidente Antonio Iannone per garantire la più ampia fruizione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale».