L'EMERGENZA EPIDEMIA

Pasqua con il Covid e rebus albergatori: «Si resta in un limbo»

Il probabile stop fra le regioni rallenta la stagione turistica Puopolo e Gagliano: «Molti operatori hanno già assunto»

SALERNO - Doveva essere l’anno del rilancio turistico. Già, perché nel 2021 - almeno nell’immaginario collettivo - si pensava di battere definitivamente il virus e, dunque, si sarebbe tornato a viaggiare liberamente. Invece, almeno per ora, non è così. E la partenza della stagione turistica a Salerno e provincia si presenta ad handicap. Perché la probabile limitazione degli spostamenti tra regioni, almeno fino a Pasqua, non favorirà certamente i viaggi e, di conseguenza, i pernottamenti nelle strutture ricettive. Un danno enorme per gli albergatori salernitani, che avevano già cominciato a pianificare il tradizionale avvio della stagione turistica, riaprendo gli hotel. E assumendo anche il personale stagionale che, adesso, non può essere né licenziato, né messo in cassa integrazione.

Il grido dall’allarme degli albergatori. «È un anno che siamo bloccati», sbotta Giovanni Puopolo, presidente del gruppo Turismo di Confindustria Salerno. «Questi tira e molla non avvantaggiano nessuno e stanno sfiancando tutti. Sarebbe preferibile chiudere tutto per un mese, senza mezza misure». Il periodo pasquale resta un’incognita. «Eravamo già sicuri - evidenzia Puopolo - che non avremmo potuto ospitare gli stranieri. Ma contavamo sui turisti italiani. Invece sembra che nemmeno quest’opportunità si possa concretizzare, per via del blocco degli spostamenti ». Un bel guaio, che s’aggiunge ad una situazione già di per sé precaria, in quanto, come sottolinea Puopolo «molti alberghi hanno già assunto dipendenti stagionali, per preparare le strutture». E questo perché, a detta di Puopolo, manca a livello politico «un’organizzazione adeguata, tant’è che non si sa ancora cosa fare», nonostante il turismo «a Salerno, con il suo indotto, rappresenti il 40% del Pil provinciale ».

Lo spettro di un nuovo lockdown. Che la situazione non sia delle migliori lo conferma anche Giuseppe Gagliano, presidente provinciale di Federalberghi. «Le poche certezze che abbiamo in questo momento non lasciano presagire nulla di buono». Ad incombere, a causa della recrudescenza del virus, è un nuovo blocco totale di tutte le attività. «La prospettiva di un lockdown evidenzia uno stato di emergenza che è tutt’altro che passato e che potrebbe essere fronteggiato in maniera efficace solo con un piano dei vaccini serio e veloce, come sta accadendo in altri Stati».

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Piano vaccinale. Solo somministrando i vaccini al maggior numero di cittadini campani si potrà salvare la stagione turistica. N’è convinto Gagliano, che mette in risalto come «nel Regno Unito siano abbastanza convinti di poter consentire i viaggi internazionali a partire dal prossimo 17 maggio, data che dovrebbe coincidere con la riapertura degli alberghi britannici». Non in Italia e neppure nel salernitano, dove ai problemi derivanti dall’emergenza sanitaria se ne aggiungono altri che riguardano il dissesto idrogeologico. «A peggiorare lo scenario locale - conclude Gagliano - c’è la frana delle scorse settimane che limiterà la circolazione in Costiera almeno fino ai primi di giugno. Speriamo non si vada oltre: le imprese turistiche ed i lavoratori salernitani difficilmente riusciranno a sopportare, dopo quella dell’anno scorso, un’altra stagione di sofferenza».

(g.d.s.)