Partite fuorilegge nei bar Denunciati sedici gestori

I titolari utilizzavano le schede personali per non pagare gli abbonamenti Blitz in tutto l’Agro: l’accusa è di violazione delle norme sul diritto d’autore

NOCERA INFERIORE. È stato un lavoro lungo portato avanti per mesi dai carabinieri di tre reparti col supporto di personale qualificato delle pay tv quello concluso ieri con dodici persone denunciate a piede libero, con accusa di violazione dei diritti d’autore per utilizzo improprio delle schede Mediaset Premium e Sky.

Gli indagati, gestori di esercizi pubblici tra Nocera Inferiore, San Valentino Torio e Sarno, trasmettevano abusivamente le partite di calcio criptate all’interno dei loro locali utilizzando contratti privati familiari e residenziali. I carabinieri guidati dal maggiore Calandro, con un lavoro ripartito dalle stazioni di San Valentino, Sarno e Nocera, hanno individuato precisamente sedici esercizi commerciali che approfittavano della contrattualizzazione familiare utilizzandola per il pubblico. L’operazione è nata da una serie di circostanziate denunce dei gestori, con attivazione di controlli e monitoraggi direttamente presso bar e negozi. Il momento propizio era il fine settimana, quando i carabinieri arrivavano in borghese all’interno dei bar-esercizi eseguendo blitz a sorpresa, in occasione degli incontri sportivi del campionato di calcio di serie A, verificando i contratti e le modalità di trasmissione presso bar, ristoranti, pizzerie e circoli ricreativi disseminati nel territorio di competenza. Il reato contestato dagli inquirenti è la violazione delle norme vigenti sul diritto d’autore, che proibisce la diffusione a scopo di lucro di trasmissioni criptate se non in presenza di contratti specifici, in questo caso assenti.

I militari hanno formalmente denunciato all’autorità Giudiziaria i sedici gestori di esercizi commerciali, sottoponendo a provvedimento di sequestro probatorio altrettanti decoder e schede per pay-tv individuati.

La furberia dei titolari dei negozi pubblici era un modo per eludere tariffe giustamente più costose, moltiplicate rispetto al prezzo dell’abbonamento sottoscritto da una famiglia o da un privato utente: senza versare il corrispettivo in previsione di un pubblico ampio, ospitato all’interno del locale con conseguente incremento di clientela, i guadagni sarebbero stati più alti.

Tale fenomeno non rappresenta un caso isolato, con sedici persone messe insieme da un primo, lungo screening portato avanti in tutto il territorio dei tre comuni dell’Agro nocerino-sarnese, a caccia di furbi, che ora risultano denunciati all’autorità giudiziaria, con apertura di un procedimento penale a carico per violazione dei diritti d'autore contemplati dalla legge sulla trasmissione in pubblico degli eventi sportivi. Il fenomeno resta molto diffuso.

Alfonso T. Guerritore

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