Comune casa di vetro 

Partecipazione, Cammarota insiste

Segue dalla primaHa consegnato alla collettività la villa confiscata al camorrista del paese e, soprattutto, ha informato quotidianamente su facebook delle sue attività istituzionali con il “diario...

Segue dalla prima
Ha consegnato alla collettività la villa confiscata al camorrista del paese e, soprattutto, ha informato quotidianamente su facebook delle sue attività istituzionali con il “diario del sindaco” che è diventato oggetto di una tesi all’università di Napoli. Ha chiesto ai preti di esercitare il loro ministero seguendo più papa Francesco che qualche contributo pubblico. Cioè, voleva cambiare, ma sul serio, il suo paese, che è una civilissima terra casertana sfregiata da decenni di occupazione criminale e dove, negli anni ’90, fu sciolto il Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. Marcianise non è solo una storia casertana, è una storia italiana. E' anche una storia di casa nostra dove in molti comuni i camorristi continuano a salire e scendere le scale per curare i loro affari. O incontrare quegli amministratori che, invertendo la prassi criminale degli anni Ottanta, nei periodi elettorali hanno sostituito la debolezza della politica e, quindi della raccolta del consenso, con la richiesta di aiuto ai camorristi. A Scafati, ad esempio, era noto fin dal 2008 che i Casalesi avevano occupato l'attività amministrativa e lo Stato è arrivato solo nel 2015.
Ma perché l'assalto ai comuni? I centri di spesa si sono spostati a livello comunale dove, tra bilanci squassati e assenza di controlli sulle "macchine" delle burocrazia locali, c'è di tutto e di più. Ai fini della camorra, insomma, conta più un sindaco di un deputato. Le amministrazioni locali sono più permeabili al consenso della criminalità. Non si spara più, la camorra ha raggiunto le sue pax territoriali. Chi pensa ai vecchi boss volta le spalle ai nuovi, apparentemente meno violenti: sono in grado di condizionare le amministrazioni locali, infiltrarsi con intelligenza criminale. Ciò significa che viene inquinato il circuito democratico, con fenomeni trasversali dal punto di vista politico. L'invasione delle liste civiche nei comuni consente una "mobilità" nei consigli comunali che spesso è funzionale agli affari della camorra.
Oggi entra vigore l'ora legale. Ma "l'ora legale" è anche il titolo di un film dei comici siciliani Ficarra e Picone. Al di là delle risate si coglie l'immoralità della comunità di Pietragrande ostile a vivere il cambiamento imposto in forza di ordinanze dal sindaco. Il ritorno di questi cittadini, dopo l'euforia del nuovo, alle connivenze del passato appare legato ai favori delle clientele. Nel film di Ficarra e Picone il male è rappresentato dal carabiniere corrotto (lo Stato), dall'attivismo dello spione al servizio di lobby (segrete) e dal mafioso che assiste, sornione, agli eventi. A pagare, alla fine, sarà il sindaco in una comunità che preferisce tornare al passato con la cieca connivenza delle istituzioni corrotte e della criminalità. Nell'Italia del 2018, non è solo un film.
Antonio Manzo
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