Partecipate sul mercato «Garantire i dipendenti»

De Angelis della Cgil preoccupato per la sorte di lavoratori e impiegati «Chi comprerà dovrà assicurare continuità aziendale e livelli occupazionali»

La notizia che l’amministrazione comunale ha deciso di mettere sul mercato anche Salerno Energia Vendita Spa e Salerno Energia Distibuzione Spa ha preso di sorpresa un po’ tutti. Anche tra i consiglieri comunali di maggioranza, infatti, nei giorni scorsi c’era la convinzione che l’obbligo di legge di mettere in vendita almeno il 40% delle azioni delle partecipate riguardasse solo le società strumentali e che fossero escluse quelle che erogano servizi in rete (gas ed energia). Invece nell’avviso pubblico – con il quale il Comune intende raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse di possibili compratori – sono contemplate ben quattro società che fanno capo a Salerno Energia Holding (Salerno energia vendite, Salerno Energia distribuzione, Sinergie e Metanauto service).

Segno evidente che il Comune ha bisogno di far cassa, altrimenti si sarebbe limitato a sondare il mercato solo per la Centrale del latte, Salerno Pulita, Salerno Solidale e Salerno mobilità. Per esprimere la manifestazione di interesse c’è tempo fino al prossimo 16 aprile e solo allora si capirà se ci sono imprenditori intenzionati a rilevare quote delle società del Comune. Di sicuro le più appetibili sono Salerno Energia Vendite, che opera in diversi comuni della Campania ma anche di altre regioni meridionali, e la Centrale del latte che già in passato è stata sul punto di essere messa in vendita. Quale sia il reale valore di mercato delle singole società, al momento, non è dato sapere . Come è noto, nei mesi scorsi il Comune incaricò una società specializzata per effettuare una valutazione proprio in vista di una eventuale vendita.

Un’altra società che gode di buona salute è Salerno Mobilità, mentre Salerno Solidale e Salerno Pulita dipendono esclusivamente dalle rimesse del Comune per i servizi che prestano. E’ difficile ipotizzare che i privati vogliano accollarsi anche i debiti che il Comune ha verso queste due società, ma è anche vero che soprattutto nel campo della raccolta dei rifiuti operano molte società private, alcune di rilevanza nazionale. La notizia dell’avviso pubblico interessa molto anche le organizzazioni sindacali, perché le società partecipate danno lavoro a circa 800 persone. «Per quanto ci riguarda – ha commentato Angelo De Angelis, della Cgil funzione pubblica – non si può prescindere dalla qualità dei servizi e dei prodotti, e dalla certezza dei posti lavoro. La continuità aziendale deve essere garantita e sotto questo aspetto ci preoccupa il futuro della Centrale del latte. In genere le aziende del settore, come già avvenuto in altre città, sono interessate all’acquisizione del marchio e non alla produzione in loco».

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