modifica negli statuti

Partecipate, amministratori unici

L’assessore Buonaiuto: «Un segnale di risparmio e di competitività»

Ieri mattina, con l’assemblea dei soci della Centrale del Latte, si è conclusa la prima parte della ristrutturazione e razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di Salerno. Anche per lo stabilimento di via Fuorni si è optato - così come fatto per le altre municipalizzate “ristrutturate” negli ultimi mesi - per l’ipotesi amministratore unico. Decisione che, di fatto, annulla l’esistenza del consiglio di amministrazione. Ma la novità, per quanto riguarda la Centrale del Latte, entrerà in vigore dal prossimo anno - e potrebbe anche non entrare in vigore mai se entro la scadenza dell’attuale statuto lo stabilimento verrà venduto ai privati - ossia al termine del mandato dato a Ugo Carpinelli il quale, al momento, guida il cda composto dall’ex assessore provinciale all’Agricoltura, Corrado Martinangelo; dall’ex presidente di Salerno Sistemi, Mariano Mucio; dall’ex segretario provinciale del pd, Michele Figliulo; e Marcello Fasano, imprenditore candidatosi con Vincenzo De Luca alle scorse elezioni.

In ottemperanza alla legge 135 del 2012, l’amministrazione ha provveduto a modificare le norme dei singoli statuti delle sue cinque società partecipate (con la Centrale del Latte, Salerno Energia con a capo Antonio Ferraro, Salerno Sistemi con Luciana Ferolla, Salerno Mobilità con Massimiliano Giordano e Salerno Pulita con Nino Barbato) nella parte della composizione degli organi di gestione delle stesse, scegliendo la formula “amministratore unico”. «È un segnale di risparmio oltre che di coerenza con le attività che l’amministrazione ha messo in campo da mesi per la riduzione ed il controllo delle spese dirette ed indirette - ha fatto sapere l’assessore comunale al Bilancio, Alfonso Buonaiuto - Iniziamo, così, ad incidere sul costo della gestione delle società partecipate oltre che a definire in maniera più netta le responsabilità e la capacità dei manager di indicazione pubblica che dovranno sempre più confrontarsi in un mercato competitivo ed aggressivo e fare così emergere le loro capacità imprenditoriali».

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