Parroco a Petina e Polla è da sempre vicino a Cl

TEGGIANO. Una vita dedicata all’accoglienza degli stranieri. Così, chi lo conosce, definisce la missione nella Chiesa di Don Vincenzo Federico.

Il sacerdote della diocesi di Teggiano - Policastro coinvolto nell’inchiesta della Procura di Napoli che ha fatto venire alla luce alcune anomalie nella gestione dei soldi stanziati per l'accoglienza dei migranti. Don Vincenzo nello specifico è accusato di peculato. 47 anni, è nato a Polla il 29 agosto del 1967, è entrato nel seminario minore di Teggiano in età adolescenziale e dopo aver completato il suo percorso di studi religiosi presso il seminario superiore di Capodimonte a Napoli è stato ordinato sacerdote il 21 marzo del 1992.

Oltre ad essere direttore della Caritas della diocesi di Teggiano - Policastro è anche parroco della Parrocchia di Sant’Alfonso nella popolosa frazione Scalo del comune di Padula. Prima di arrivare a Padula era stato parroco negli Alburni nel comune di Petina. Ricopre l’incarico di direttore della Caritas dal circa quindici anni.

La nomina è arrivata quando vescovo della Diocesi era Mons. Bruno Schettino. Don Vincenzo Federico prese il posto di Don Andrea La Regina. Qualche anno fa è stato nominato dalla Conferenza Episcopale Campana anche delegato regionale. Nomina questa che gli ha permesso di entrare di diritto nel Consiglio nazionale dell’ente ecclesiastico. Oltre alle attività di accoglienza dei migranti nelle numerose strutture a disposizione della Caritas diocesana si è occupato anche dell’affidamento di ragazzi minorenni arrivati dall’estero presso famiglie residenti nel territorio della Diocesi. Iniziativa questa che ha riscosso sempre un notevole successo. Politicamente Don Vincenzo Federico non si è mai esposto anche se all’interno della Chiesa è stato sempre vicino a Comunione e Liberazione, il movimento fondato da don Luigi Giussani.(e. c.)

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