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Parente: «Serve voltare pagina» Palmieri: «Minestra riscaldata»

BELLOSGUARDO. «Bisogna assolutamente voltare pagina rispetto a un Ente che non ha più una maggioranza e che non ha un’idea, una proposta, un’iniziativa condivisa per il territorio». È quanto scrive...

BELLOSGUARDO. «Bisogna assolutamente voltare pagina rispetto a un Ente che non ha più una maggioranza e che non ha un’idea, una proposta, un’iniziativa condivisa per il territorio». È quanto scrive Geppino Parente, sindaco di Bellosguardo e coordinatore del Pd alburnino, in riferimento alla gestione della Comunità montana Alburni. Il riferimento è a Pino Palmieri, sindaco di Roscigno e attuale presidente dell’ente montano.

Secondo Parente «non si può continuare nella propaganda, nella politica gridata e strumentale, fuori da ogni vero confronto e da qualsiasi programmazione e progettualità di valenza provinciale e/o regionale». Si propone quindi di porre in essere un'azione, a seguito di «una serie di incontri già programmati con i sindaci e gli amministratori del territorio alburnino per definire al meglio ulteriori iniziative e proposte politico-programmatiche, con un nuovo governo dell’ente comunitario».

Quindi il progetto del primo cittadino di Bellosguardo è di fare fronte comune in modo da dare una spallata a Palmieri. Tali riflessioni di Parente sono state formalizzate a seguito della seduta andata deserta, l’altro giorno, in Comunità montana. Quella circostanza ha portato la minoranza a chiedere «un’altra e più ampia coalizione» magari «con un rapporto sinergico con le azioni provinciali, regionali in campo».

La risposta di Palmieri non si è fatta attendere: «Parente – chiede – sarebbe il nuovo che avanza? Piuttosto a me sembra si tratti di una minestra riscaldata, è il vecchio che si ripropone, dopo che ha fatto solo danni nel territorio alburnino da 40 anni, Fondovalle compresa. Rappresenta quella fetta di politici che hanno rubato il futuro a me e ai miei coetanei e mi hanno costretto a lasciare il mio paese a 20 anni, a causa della loro incapacità. Incapacità – sottolinea – che lui e i suoi amici dimostrano tuttora perché non credo ci sia bisogno di occupare la poltrona della Comunità montana, che tra l’altro noi abbiamo risanato, per impedire di far chiudere l’ospedale di Roccadaspide o per far riaprire le strade. E poi – rincara la dose – sta a cuore il proprio territorio a chi manda i propri studenti nelle scuole di Roccadaspide piuttosto che negli Alburni?. Quindi – conclude – è mio dovere, insieme agli altri sindaci che mi sostengono, tenere lontane queste persone affinché, oltre ad aver compromesso il mio futuro, non rubino anche quello dei nostri figli».

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