Parco trasformato in discarica

Il Diecimare devastato dai vandali mentre si apre la contesa sulla gestione dell’ex polmone verde

Amianto e condizioni di totale abbandono invadono il Parco Diecimare. La situazione si incrina ulteriormente alla luce del rinvenimento nei giorni scorsi di una ingente quantità di eternit accatastata all'ingresso dell’ex oasi naturale del Wwf che si disfa, così, sotto il peso dei frequenti incendi di natura presumibilmente dolosa, degli atti di vandalismo impuntiti e dei danneggiamenti causati per lo più dalle intemperie alle strutture presenti soggette al deterioramento per assenza di manutenzione.

Una segnalazione che arriva dal comitato “Terra Mia” impegnati sul fronte della salvaguardia di quello che ormai resta del Parco. Le immagini l’attuale situazione dell’oasi. Una catasta di materiali in amianto minuziosamente ordinata all’ingresso del Parco è spuntata pochi giorni fa: si tratta per la maggior parte di lastre di copertura, canne fumarie e tubazioni. Una micro-discarica altamente nociva a opera di ignoti e per la quale il comitato non solo ha fatto pervenire una segnalazione all’amministrazione affinché si intervenga tempestivamente alla bonifica, ma ha anche provveduto a contattare Luca Abete, inviato sul territorio di Striscia la Notizia, per sensibilizzare cittadini ed istituzioni sullo stato di degrado ed abbandono in cui versa Diecimare. Un recente sopralluogo dell’intera area ha inoltre portato alla luce ingenti danni strutturali alla cartellonistica ancora presente sui sentieri degli itinerari naturali e alle torrette di avvistamento incendi rinvenute praticamente distrutte. Danni che si aggiungono a quelli già preesistenti dell’area picnic, della piccola baita che fungeva da centro visite (ne restano le fondamenta) e della nota aula all’aria aperta - che accoglieva alunni provenienti da tutte le scuole cittadine, e non solo, per una lezione a contatto diretto con la natura - di cui oggi avanzano poche tracce, qualche rudere e tanta amarezza.

«Basterebbe una passeggiata per capire quanto l’ambiente sia tenuto in scarsa considerazione - racconta Gennaro Cicalese, ex volontario del Wwf che a Diecimare si occupava di sorveglianza e delle operazioni antincendio, e ora attivista, insieme a un gruppo di amici, del comitato “Terra Mia” - purtroppo oggi quell’oasi è stata dimenticata, diventando facile preda di saccheggiatori, bracconieri, piromani e ladri».

L’incendio più recente in zona si è verificato appena lo scorso primo gennaio quando le fiamme originate da un probabile intento doloso si erano propagate in un’area riservata un tempo al recinto dei caprioli e ancora oggi cinta da filo spinato poco visibile. Diversi gli ettari intaccati dal fuoco e gli alberi crollati nei giorni successivi. Per limitare i danni, però, e permettere un rinvigorimento della vegetazione il comitato “Terra Mia” è in questi giorni impegnato nel lavoro di semina di ghiande nell’area interessata e bruciata dall’incendio. Ci si è attivati per chiedere la gestione gratuita del Parco e il sindaco Servalli ha già avuto di ascoltare la proposta avanzata dal gruppo di Cicalese.

«Sostanzialmente - ha spiegato Cicalese - puntiamo a far sì che il parco si sostenga da solo». Tuttavia una conferma non è ancora arrivata considerato che anche altre associazioni impegnate nel settore ambiente (tra le quali si immagina anche un ritorno al Wwf) avrebbero avanzato la propria candidatura per gestire l’area e il fatto che il Parco rientra nel piano del nuovo Centro Commerciale Naturale che l’amministrazione Servalli, insieme alla Confesercenti, vorrebbe realizzare nella parte nord della città.

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