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Parco scientifico, la battaglia dei 19

I lavoratori attendono risposte dai soci sulla ricapitalizzazione

Sul piede di guerra i 19 dipendenti del Parco Scientifico e Tecnologico. Ieri si è tenuta l’assemblea dei lavoratori ed in vista della prossima assemblea dei soci, in programma il 5 marzo per decidere di una eventuale ricapitalizzazione, la preoccupazione cresce. L’ultima assemblea dei soci, a dicembre, era andata praticamente deserta «confermando - spiega Francesca D’Elia della segreteria della Fiom-Cgil - lo scarso interesse verso una realtà d’eccellenza, tra l’altro fortemente voluta dai soci per l’innovazione e poi abbandonata».

I dipendenti vivono un clima d’incertezza, che ha spinto loro e i rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil e Fim-Cisl a convocare una conferenza stampa lunedì 3 marzo sotto il porticato di Palazzo di Città per annunciare una serie di decisioni assunte durante l’assemblea ed anche per fare il punto di una situazione che - sottolineano i dipendenti stessi - «ha dell’assurdo».

I dipendenti del Pst, attualmente in cassa integrazione e senza stipendio dallo scorso mese di agosto, vogliono sapere cosa sarà del loro futuro occupazionale. «Vogliamo capire - ha spiegato D’Elia - i soci cosa vogliono fare di questa società e qualora non siano più intenzionati a mantenerla, in che modo intendano salvaguardare le professionalità che ci lavorano e che non possono essere disperse così».

Fra gli elementi sottolineati dalle organizzazioni sindacali anche la recente condotta della Regione: nei giorni scorsi è infatti stato pubblicato un bando che mette a disposizione 75 milioni di euro per mettere in piedi lo Sportello per l’Innovazione. «In passato - ha spiegato D’Elia - il Pst partecipò a un bando analogo, sempre della Regione affidato a Campania Innovazione, risultammo fra le eccellenze. Non ne abbiamo saputo più nulla, oggi vediamo queste nuove pubblicazione senza che per noi ci sia alcuna considerazione». (c.i.)

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