Parco, Pellegrino e il rebus nomine

Domani l’ultimo atto alla Camera poi l’ufficializzazione. Il nodo della Comunità

VALLO DELLA LUCANIA. Si concluderà domani l'iter per la nomina di Tommaso Pellegrino a nuovo presidente del Parco del Cilento. Dopo l’audizione alla Camera, domani la votazione in commissione Ambiente; il verbale sarà trasmesso al ministro Galletti che a fine aprile firmerà la nomina a successore di Amilcare Troiano (presidente dell’Ente Parco dal febbraio 2009, e commissario dall’aprile 2015).

Fin dal momento del suo insediamento il neo presidente dovrà sbrogliare una serie di matasse: tra le prime, quella di agevolare le nomine del presidente della Comunità del Parco e del consiglio direttivo. Ma Pellegrino ha le idee chiare: «la mia priorità - dice - sarà programmare le cose da fare e auspico di farlo non da solo, ma insieme ai protagonisti dei territori del Parco. Quindi auspico che il 28 aprile, data in cui è stata convocata l’assemblea dei sindaci, si possa procedere alle nomine nell’ambito della Comunità del Parco. L’idea è quella di ottenere, tramite le figure del presidente e dei 4 componenti del direttivo, una rappresentanza territoriale, il più possibile omogenea».

Il primo passo della gestione Pellegrino sarà quindi formare la squadra. Per farlo, però, l’assemblea degli 80 sindaci del Cilento dovrà procedere alla nomina del presidente della Comunità: l’ultimo fu Angelo Vassallo, nel 2010. Quindi ci sarà da formare il direttivo, che è composto da 8 componenti: 4 nomi vengono proposti dal Ministero e 4 dalla Comunità del Parco. Le nomine ministeriali potrebbero essere contestuali alla formalizzazione della nomina di Pellegrino. In questo caso i papabili sono: Natalino Barbato, sindaco di Stio; Vincenzo Inverso (Udc); Fernando della Rocca (Cai) e Maria Cristina Giovagnoli, della commissione area marina protetta. Per quanto riguarda i 5 componenti, presidenti e 4 componenti del direttivo, di competenza dei sindaci cilentani sono in corsa Carmelo Stanziola, Gino Marotta, Cono D’Elia, Salvatore Iannuzzi, Stefano Pisani.

Andrea Passaro

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