Parcheggi a piazza Cavour Il “no” definitivo di Miccio

Si è chiusa bruscamente la Conferenza dei servizi svoltasi ieri mattina in Comune Sul piede di guerra le ditte concessionarie dei lavori che ora minacciano denunce

Il “no” definitivo della Soprintendenza Bap di Salerno ai parcheggi interrati a piazza Cavour è arrivato via fax. Due sere fa. Quando la comunicazione, affidata al laconico messaggio “la Soprintendenza esclude qualsiasi attività di contraddittorio tra le parti rappresentando l’impossibilità di prendere in esame nuove elaborazioni progettuali tecniche”, è giunta per via telematica a Palazzo di Città, a meno di 24 ore dalla seconda, e decisiva, seduta della Conferenza dei servizi indetta sull’argomento che era prevista per ieri mattina in Comune. Riunione che si è comunque svolta ma con un esito scontato fin dall’inizio. È durata, infatti, pochissimo - giusto il tempo per ratificare quanto la Soprintendenza aveva già fatto sapere - la seduta che ha visto seduti allo stesso tavolo il dirigente del servizio Trasformazioni urbanistiche del Comune di Salerno, Davide Pelosio, Giovanni Villani, delegato del soprintendente Gennaro Miccio (ancora una volta assente), i rappresentanti delle ditte concessionarie “Vittorio Forte Costruzioni generali ”, “Fenice Immobiliare” e “Andreozzi Costruzioni”e l’avvocato Marcello Fortunato, i progettisti e i consulenti paesaggistici, tra cui Bruno Lambiase e Emanuele Bortolotti, Vincenzo Capasso del settore Opere e lavori pubblici del Comune di Salerno e Argela Magliacano e Alberto Di Lorenzo dell’ufficio staff del sindaco. È stato proprio il capo dell’ufficio staff, Di Lorenzo appunto, che a riunione terminata, e a conferenza dei servizi definitivamente chiusa, ha fatto chiaramente capire che ora l’unica via da percorrere per arrivare a intervenire in piazza Cavour - «dove è prevista un’opera di interesse pubblico, un parcheggio, e non è un opera privata» - è fare ricorso all’organismo superiore che è insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministi, al dipartimento della Funzione pubblica: «è la legge che prevede che il Comune debba, e non è una facoltà ma un’imposizione, procedere in tale direzione», ha spiegato Di Lorenzo. È questo perchè il Tar si era già espresso sull’argomento, accogliendo a fine gennaio, il ricorso presentato dal rappresentante dei concessionari e prevedendo che l’istruttoria del progetto dovesse avvenire in seno alla conferenza dei servizi. Così non è stato in quanto la Soprintendenza è stata, forse per la prima volta, inflessibile. E quel “preavviso di diniego” depositato nella prima seduta della Conferenza dei servizi, svoltasi il 19 febbraio scorso, ieri è diventato un diniego ufficiale che ha messo la parola fine a qualsiasi tipo di dialogo sull’argomento tra le parti interessate. Le eventuali modifiche apportate al progetto, scaturite dalle macrocriticità individuate dalla Soprintendenza nella scorsa riunione e segnalate al fine di tentare un loro superamento per ottenere, in sede di progettazione definitiva, gli atti di consenso - così come prevedeva il verbale della seduta di febbraio - non sono state neanche visionate ieri mattina, i fascicoli non sono stati neanche aperti. Non c’è stata discussione. E questo perchè, benchè la Soprintendenza sia stata invitata il 5 marzo a prendere visione in sede comunale di tutta la documentazione inerente i cambiamenti richiesti al progetto, solo ieri l’altro l’architetto Villani ha varcato il portone di Palazzo di Città e, dopo aver preso visione dei documenti integrativi, una volta tornato negli uffici di Palazzo D’Avossa, ha attivato il fax mettendo fine al procedimento in quanto il parcheggio previsto in piazza Cavour è sottoposto a vincolo paesaggistico. «L’opera - aveva dichiarato Villani dopo la prima seduta di febbraio -sarebbe uno sfregio per il lungomare cittadino».

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