OMICIDIO SUICIDIO A SAN MANGO

Paola, tre coltellate fatali: l’inutile diffida a Rodolfo

Effettuate le autopsie sui corpi: i fendenti in punti vitali. Oggi funerali separati

SAN MANGO PIEMONTE - È il momento del dolore, una lunga giornata che si prospetta triste e malinconica. Perché oggi si terranno i funerali di Rodolfo Anastasio e Paola Larocca, la coppia di salernitani al centro dell’omicidio- suicidio avvenuto mercoledì scorso a San Mango Piemonte. In mattinata, infatti, si terrà l’ultimo saluto alla donna di 55 anni assassinata dal marito nella sua abitazione al civico 5 di viale dei Biancospini, nel giardino della villetta al Parco Fiorito. Al pomeriggio, invece, ai Salesiani nel rione Carmine, ci sarà l’addio al ristoratore 56enne, proprietario del ristorante “Pinocchio” di lungomare Trieste, che si è tolto la vita impiccandosi su un cavalcavia dell’autostrada Salerno- Reggio Calabria pochi minuti dopo aver ferito mortalmente la moglie con un coltello.

Tre coltellate fatali per Paola. Ieri mattina, all’obitorio dell’ospedale “Ruggi” si sono tenuti gli esami irripetibili sui due corpi. Il medico legale incaricato dalla Procura (Carlo Rinaldi è il magistrato a cui sono state affidate le indagini) ha effettuato le verifiche prima sul corpo della donna. Un’ora e mezza di controlli per certificare ciò che si era già intuito dall’esame esterno: sono state tre le coltellate scagliate da Anastasio nei confronti della donna. Tutte in punti vitali: petto, schiena e ventre le aree colpite dal coltello che l’uomo aveva portato con sé poco dopo l’alba di mercoledì scorso prima di accedere dal cancello aperto della villetta del Parco Fiorito e attendere la moglie in giardino. Poi è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo di Anastasio: è durato poco più di due ore anche perché i suoi familiari hanno deciso di nominare un perito di parte per accertamenti ancora più accurati. In tarda mattinata si sono concluse le operazioni, dando così la possibilità di autorizzare il dissequestro delle salme e l’organizzazione dei funerali.

L’ultimo saluto da separati. Rodolfo e Paola, dopo 36 anni di matrimonio, erano in fase di separazione. E da separati ci sarà anche l’addio a questa Terra. Due funerali distinti e separati: alle 11, presso la chiesa del Sacro Cuore, ci sarà l’ultimo saluto alla donna di 55 anni, un momento di grande dolore e commozione dove, con buona probabilità, ci sarà l’abbraccio di tanti amici anche ai figli della coppia di 29 e 32 anni (assistiti dall’avvocato Carla Maresca). Poche ore dopo, alle 15, sarà officiata la funzione religiosa del ristoratore salernitano che si è tolto la vita su un cavalcavia autostradale dopo aver ucciso la moglie. Si terrà nella chiesa dei Salesiani, al quartiere Carmine. E sarà ancora una volta un momento di dolore.

La diffida di Paola a Rodolfo. La tragica vicenda della coppia salernitana è arrivata al culmine di una crisi matrimoniale molto burrascosa. Anastasio non sopportava la lontananza dalla moglie, il fatto di esser andato via da casa da tre mesi. E, negli ultimi tempi, i rapporti fra i due si erano fatti sempre più tesi, in particolare dopo l’avvio ufficiale delle pratiche per la separazione. Ogni mattina, in ogni caso, Rodolfo raggiungeva l’abitazione di San Mango per accudire i suoi cani ma quelle visite mattutine, sempre più speso, terminavano con delle liti. E, una settimana prima dell’omicidio-suicidio, Paola Larocca si era recata da un avvocato di sua fiducia per inviare una diffida al marito, evidenziando il suo comportamento degli ultimi tempi che le aveva creato sempre maggiori disagi tanto da spingerla a “minacciarlo” di essere pronta ad attivare tutte le procedure previste per far scattare le misure previste dal “codice rosso”. Una situazione che, secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Salerno agli ordini del maggiore Antonio Corvino, era ben nota ad Anastasio che avrebbe preso contatti con il suo legale per comprendere questa vicenda proprio il giorno prima dell’omicidio-suicidio. Episodio che, unito agli ulteriori riscontri dei militari dell’Arma, fa propendere sempre di più per una premeditazione da parte dell’uomo sia dell’omicidio della moglie che del suo estremo gesto.