CANTABOSS

Pandetta, il sindaco di Campagna blocca lo show

Monaco revoca il concerto del 22 febbraio mentre Cariello scrive al prefetto Russo

CAMPAGNA - Il concerto di Pandetta non si farà. Lo spettacolo del neomelodico è stato revocato. L’artista che inneggia ai boss mafiosi non si esibirà a Campagna, grazie a una sinergia tra il sindaco e il titolare dell’hotel Capital. L’annuncio dello stop è arrivato ieri pomeriggio. Lo show in programma per il 22 febbraio è stato annullato: «Non conoscevo Pandetta, lo ignorava come cantante- racconta il primo cittadino, Roberto Monaco- ho seguito la vicenda dalle colonne de La Città. Ho letto di quel che è accaduto a Fisciano, mi sono informato sui contenuti delle canzoni di Pandetta e ho preso contatti con il proprietario dell’hotel Capital che doveva ospitare l’iniziativa». Il sindaco Monaco è stato perentorio. Messaggi e concerti a favore dei boss mafiosi a Campagna non se ne faranno. «Voglio ringraziare il proprietario dell’hotel Capital per la sensibilità dimostrata». Nemmeno l’imprenditore conosceva Pandetta. Quando è stato informato dal sindaco, il proprietario dell’albergo in località Quadrivio ha contattato gli organizzatori dell’evento. «Anche il titolare dell’hotel ha detto no a Pandetta. Non so chi sia l’associazione che ha organizzato l’evento. Quel che so è che Pandetta a Campagna non si esibirà» conclude Monaco.

Diverso è il clima a Eboli dove è previsto il concerto del 20 febbraio. I proprietari della pizzeria “Regina” annunciano uno spettacolo per le famiglie e i bambini. «Pandetta è un cantante che parla di amore» spiegano Giuseppe Saponara e Valentina Menna. Alcuni fans ebolitani di Pandetta, precisano che il cantante siciliano: «Non è l’unico in Italia a parlare di boss malavitosi, di mafia e di detenuti». In assenza di una legge che vieti concerti a favore di sanguinari assassini, non è facile bloccare uno spettacolo. Il sindaco Massimo Cariello si è rivolto ai vigili di Eboli. Ma a quanto pare, il concerto il località Cioffi ha tutte le carte in regole. «È una manifestazione al chiuso, se pagano la Siae e rispettano le altre norme, non possiamo fare altro. Non abbiamo gli strumenti per impedire il concerto» spiegano i caschi bianchi ebolitani. Cariello non si è arreso. Presi carta e penna, ieri mattina ha scritto una lettera al prefetto di Salerno, Francesco Russo , informandolo del concerto in programma a Eboli che vede: «il coinvolgimento di un cantante gravato da precedenti penali e in rapporti di parentela con pericolosi esponenti della criminalità organizzata. Si tratta di un artista che nei mesi scorsi ha destato enorme eco e autentico allarme in occasione di una sua esibizione sempre in provincia di Salerno ». Il riferimento di Cariello è al concerto di Pandetta a Fisciano. Uno show non autorizzato che ha provocato diversi grattacapi agli organizzatori.

Cariello ricorda l’impegno anticamorra del Comune: «Gestiamo numerosi beni confiscati a clan malavitosi» e poi invita il prefetto Russo «affinchè questo appuntamento non si tenga sul territorio ebolitano, scongiurando così che si diano segnali sbagliati e messaggi negativi». La battaglia contro i cantanti neomelodici che inneggiano alla scarcerazione dei boss malavitosi continua a Roma dove, Cosimo Adelizzi, deputato dei Cinque Stelle, ha portato all’attenzione della Commissione Parlamentare Antimafia le esibizioni del cantante siciliano. Manca una legge che vieti questi spettacoli: «Stiamo esaminando alcune proposte normative » assicura Adelizzi. A Campagna, il concerto è bloccato. A Eboli, si dà battaglia per non farlo.