ex cofima

Palazzo di città «Attendiamo la pronuncia»

«Siamo fiduciosi sull esito della camera di consiglio di gennaio. Crediamo che all’interno dei capannoni dell area ex Ceramica Cava ci sia stata una plurima lottizzazione abusiva e ben venga la...

«Siamo fiduciosi sull esito della camera di consiglio di gennaio. Crediamo che all’interno dei capannoni dell area ex Ceramica Cava ci sia stata una plurima lottizzazione abusiva e ben venga la misura cautelare disposta dal Tar. Poiche finalmente i giudici amministrativi dovranno pronunciarsi nel merito». Non si fa attendere la reazione di Palazzo di Città dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso la seconda ordinanza con cui il Comune ha disposto l’acquisizione al patrimonio comunale di una parte dell ex ceramica Cava, di proprietà dell’Immobiliare Beatrice che aveva proposto ricorso. La sospensiva, o meglio la misura cautelare richiesta dalla ricorrente società, sarebbe stata concessa dal presidente della seconda sezione del Tar Salerno, Luigi Esposito, poichè si è ritenuto sussistente un grave pregiudizio di ordine economico. Che si concretizzerebbe nel fatto che, qualora l’ordinanza dispieghii suoi effetti, certamente dovrebbero chiudere tutte le attività: un bar, un megastore di casalinghi, un tabacchi, un centro estetico ed un centro servizi, che pagano canoni mensili alla proprietà.

A detta del Comune quegli esercizi pubblici sarebbero stati ricavati lottizzando abusivamente, ovvero suddividendo i capannoni in microlotti in contrasto con la legge, il piano regolatore e quello Asi. Quei capannoni potevano essere utilizzati solo per attività industriali di trasformazione e non per attività commerciali. La lottizzazione abusiva sarebbe avvalorata anche dal fatto che la proprietà avrebbe presentato innumerevoli domande di sanatoria mai concessa. L’altra esigenza pubblica resta quella di liberare l’area e costruire il nuovo ospedale cittadino. Obiettivo che la giunta Galdi si è prefissato per il nuovo anno. E che risulta essere reale anche in seguito ad un protocollo di intesa firmato con l’Asl.(v.l.)

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