CONTI IN ROSSO

Pagani, venticinque milioni di tasse mai pagate

È il “buco” che si ritrova il Comune negli ultimi cinque anni

PAGANI - Tassi di evasione troppo alti, è tempo di far quadrare i conti a Palazzo San Carlo. Negli uffici comunali si tirano le somme della riscossione degli ultimi anni, anche in funzione del prossimo bilancio. I dati sono preoccuparti, così come avviene ormai da anni. Nel 2017 si aggira intorno ai 5 milioni il totale dei tributi evasi. Una morosità in media con gli ultimi anni, che crea non pochi grattacapi agli amministratori. È pari, infatti, a 25 milioni di euro il buco degli ultimi cinque anni. Si tratta delle tasse evasi dal 2013 ad al 2017, afferenti in particolare alla Tari, tassa dei rifiuti, e in parte ai tributi minori quali Imu, lei. Si pensi che ogni anno il comune riesce ad incassare solo la metà di quanto spende per il ciclo rifiuti. Il servizio costa alle casse comunali circa 7 milioni di euro in totale. Attraverso la riscossione della Tari non si recuperano circa 3 milioni e mezzo ogni anno. Un buco a cui si aggiunge circa un milione di evasione totale. Fino al 2012 i ruoli erano di competenza di Equitalia. Dal 2013 invece tutto passa nelle mani di Ge.se.t Spa, la società vincitrice dell’appalto per la riscossione coattiva dei tributi. «A causa della forte evasione non possiamo immaginare nessun tipo di sgravio - ha dichiarato l’assessore alle finanze, Raffaele La Femina - né a favore delle famiglie disagiate né dei commercianti virtuosi». L’evasione, che raggiunge tassi del 50 per cento, riguarda sia le utenze domestiche che gli esercizi commerciali.

Martina Nacchio