«Pagani sta morendo Adesso occorre reagire»

Don Gaetano Ferraioli lancia un appello ai giovani e critica il commissariamento «Chi assumerà responsabilità pubbliche ha il dovere di non illudere la gente»

PAGANI. «Sono paganese e conosco bene la mia città. La situazione delle famiglie è difficile, tutti stanno in ginocchio e nessuno si assume la responsabilità di affermare la verità sul reale stato delle cose».

A parlare è Don Gaetano Ferraioli, giovane parroco di S. Valentino Torio e neo direttore della Puacs ammalati di Pagani. È chiaro don Gaetano commentando anche l’attuale situazione di commissariamento della sua Pagani. «Personalmente penso che la crisi attuale sia stata accentuata da questo lungo periodo di commissariamento. La città è diventata una desolazione, attraversando le strade di Pagani mi sono accorto che questa non è più la mia città costruita sulle attività, negozi e commercio, adesso la vedo assente». Diverse per don Gaetano le cause di questa crisi. «Non è bello arrenderci, dobbiamo stimolare tutti ad andare avanti. Oggi non è facile per gli esercenti tenere un negozio aperto con tutte le tasse da pagare, l’economia è ferma in tutto l’Agro non solo a Pagani. C’è una differenza tra la crisi di oggi e quella del dopoguerra dove. Allora c’era la speranza di ricostruire. Oggi per molti non si vede futuro, anche se non bisogna perdere la speranza di costruire un futuro migliore per i giovani». I giovani, quelli che potrebbero alle prossime elezioni affacciarsi al mondo politico locale.

«Chi sceglie di realizzare la sua professione politica deve essere responsabile di ciò che preferisce senza nessun compromesso. La Chiesa non è un’organizzazione non governativa, chi mantiene la Chiesa è Gesù Cristo. È naturale che noi sacerdoti che viviamo il territorio, ci troviamo di fronte a qualcuno che ci tira la giacca a destra o a sinistra, ma dobbiamo cercare di essere imparziali, anche se qualche volta, questo non è accaduto. Il punto fondamentale è che chi sceglie di portare avanti Pagani deve capire che la responsabilità è seria. Amministrare una città è come il ruolo del parroco, pensare bene a quello che si fa per la promozione e crescita della comunità in prospettiva futura».

Il parroco prosegue: «Perché chi si affaccia oggi alla politica, deve pensare soprattutto al futuro. Bisogna agire nel rispetto e tutela di tutti i settori per evitare che qualcuno possa fare dei gesti estremi. Chi si appresta ad amministrare una città deve stare attento a non illudere, ma dare speranze concrete».

Gerardo Vicidomini

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