Pagani, quei box comprati e mai occupati

I garage costruiti nella zona del parco urbano non risultano accatastati. Ora esplode la polemica

PAGANI. Un problema tra privati per la compravendita di garage causato dalla politica paganese che nel 2008 gestiva Palazzo S. Carlo. È questa forse la spiegazione che molti cittadini si stanno ponendo da anni dopo aver acquistato un garage che sui documenti non è ancora di loro proprietà.

È il caso dei box auto del parco urbano di via Ferrante. Dopo la denuncia dello stato di abbandono della struttura sollevato da ex consigliere, Massimo D’Onofrio, esplode la polemica. La denuncia è di Armando Gallo, noto commerciante paganese che in un commento sotto un post su fb di D’Onofrio scrive: «Caro Massimo tu e l’amministrazione prima di vedere il cosiddetto polmone verde di Pagani perché non verificate cosa sia successo con la costruzione dei garage sotto al Parco, realizzati da una ditta di costruzioni paganese che dal 2008 ad oggi sono ancora senza intestatari?».

Una notizia che potrebbe ulteriormente dividere il centro destra locale. All’epoca, oltre a Gambino e D’Onofrio, l'attuale primo cittadino Salvatore Bottone rivestiva il ruolo di vicesindaco. «Mi brucia aver pagato 50mila euro per un box auto non ancora mio. Attualmente non si capisce ancora cosa bisogna fare ma soprattutto gli imbrogli da dove sono partiti». Non è la prima volta che il problema dei garage costruiti sotto la struttura del parco urbano di via Ferrante viene portata alla luce.

La stessa ditta di costruzioni che ha realizzato i box ha costruito il parco urbano gestito dal Comune e inaugurato dall’ex sindaco Gambino nel 201. Nella stessa area doveva essere realizzata anche una struttura alberghiera ma al momento tutto è ancora fermo. Intanto i cittadini sono in attesa che i garage possano essere di loro proprietà.

Gerardo Vicidomini

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