SANITA'

Pagani, «Pochi medici, a rischio gli interventi»

Timori sul futuro dell’ospedale “Tortora”. La denuncia dei vertici della Cgil: garantite soltanto le operazioni oncologiche

PAGANI - A rischio gli interventi chirurgici di elezione all’ospedale Andrea Tortora di Pagani. A lanciare l’allarme è la Cgil che ha intercettato alcune indiscrezioni circolate negli ultimi giorni nelle corsie del Polo oncologico. Sarebbero penalizzate le attività della Chirurgia Generale. La struttura, infatti, non si occupa dei soli casi oncologici, ma anche di pazienti bisognevoli di interventi chirurgici di routine. «Potrebbero essere sospese le attività di chirurgia come di altri servizi fondamentali per la vita ed il funzionamento del presidio. Più volte qualcuno ha pensato di mettere le mani su questo presidio. Riteniamo, invece, che proprio nella fase attuale di pandemia si dovrebbe con maggiore insistenza ed intensità assicurare le cure in particolare ai pazienti che necessitano della chirurgia oncologica di Pagani», si legge nella lettera che il responsabile RSU FP Cgil area Nord, Gennaro D’Andretta , ha inviato al direttore generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino , al direttore sanitario del Dea, Maurizio D’Ambrosio , e agli altri rappresentanti sindacali.

Il peso ricadrebbe sugli interventi chirurgici in elezione non oncologici, con il conseguente blocco delle liste di attesa per le patologie ordinarie. Come se il periodo pandemico non abbia già gravato sulle attività di prevenzione e cura. Questi casi dovrebbero essere indirizzati verso la Chirurgia d’urgenza dell’Umberto I di Nocera Inferiore. Il delegato della Ccil Funzione Pubblica avverte: «La paventata carenza di personale medico non può e non deve determinare chiusure e o riduzioni assistenziali, anche di carattere ambulatoriale. Così come è impensabile che le carenze dei Pronto Soccorso possano essere coperte a discapito di altri servizi che funzionano e che danno risposte all’utenza ». D’Andretta chiede, invece, che «su Pagani, come su altri presidi della provincia, si investa in termini di risorse umane. Non è consentito a nessuno ridurre, smantellare e o riprogrammare al ribasso le attività sanitarie». Anziché tagliare, bisognerebbe scovare gli “imboscati”.

Un cavallo di battaglia di D’Andretta e della sua organizzazione sindacale: «La Cgil Funzione pubblica – continua la nota – difenderà fino in fondo il modello assistenziale che garantisce assistenza vera e qualificata, non difenderà imboscati e protettori, denuncerà nelle sedi deputate eventuali comportamenti illeciti». Una battaglia su più fronti, purché siano difesi «gli operatori e le attività assistenziali». Nel caso si continuasse con la volontà di sospendere le attività, Gennaro D’Andretta chiamerà a raccolta i paganesi: «Se necessario si passerà ad una fase di mobilitazione coinvolgendo i cittadini, i pensionati, la società civile, le forze politiche, i sindaci e le autorità regionali ».

Salvatore D’Angelo